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Giornale di Taranto - CELEBRAZIONI/ Il presidente Bernabè al precetto pasquale davanti al siderurgico “vogliamo rendere Taranto un’entità industriale sana”.Mons. Santoro “fateci sperare in un futuro diverso”
Mercoledì, 13 Aprile 2022 21:20

CELEBRAZIONI/ Il presidente Bernabè al precetto pasquale davanti al siderurgico “vogliamo rendere Taranto un’entità industriale sana”.Mons. Santoro “fateci sperare in un futuro diverso” In evidenza

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“Il nostro progetto è restituire a Taranto una entità industriale sana, forte, rispettosa dell’ambiente, creatrice di ricchezza e prosperità per tutto il territorio”. Lo ha detto a proposito dell’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, il presidente della società, Franco Bernabè,i ntervenendo questa mattina a Taranto nel corso della messa per il precetto pasquale celebrata in un’area all’aperto del siderurgico dall’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro. “Ci deve ispirare un progetto - ha detto Bernabè - e un progetto non è l’insieme di eventi casuali. Il progetto che noi vogliamo è il risultato di una idea condivisa, di un progetto forte per la città, per il quale uomini e donne di buona volontà collaborano per la realizzazione”. Presenti alla cerimonia i lavoratori della fabbrica, le loro famiglie e l’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli. 

 

 Un’acciaieria di Mittal a Kryvyi Rih “in Ucraina é stata riaperta sotto le bombe” mentre “noi siamo al riparo da questa situazione tragica e possiamo celebrare in modo sereno la festività”. ha detto Bernabè. In Acciaierie d’Italia, Mittal, a capo del gruppo siderurgico ArcelorMittal, è socio di maggioranza mentre Invitalia, che rappresenta lo Stato, è partner di minoranza. Bernabé ha dichiarato che “la pandemia ha lasciato un retaggio di lutti e di sofferenze, peró ha lasciato anche un retaggio di solidarietà e di coesione sociale che prima forse non avevamo. Certo - ha aggiunto il presidente dell’ex Ilva - le prove non sono mai finite. Finita la pandemia, abbiamo una situazione che si è aggravata in conseguenza della guerra. Voglio ricordare che mentre noi, fortunatamente, abbiamo la possibilità di celebrare questo evento - ha detto Bernabé riferendosi al precetto pasquale nell’ex Ilva -, i nostri colleghi soffrono in Ucraina. A Mariupol l’acciaieria è stata bombardata ed ha causato vittime e sofferenze alla città”.

   A proposito della messa celebrata oggi in fabbrica dall’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, Bernabè ha affermato che è stato scelto un “luogo simbolo per le dimensioni delle potenzialità e degli interventi che questo stabilimento può fare per la città, per il territorio e il Paese. Questo é un giorno molto importante per noi - ha rilevato Bernabè -. Per la prima volta, dopo due anni, possiamo ritrovarci uniti senza i vincoli, senza le limitazioni che in questo periodo di pandemia hanno impedito il normale svolgimento delle funzioni. Lo svolgimento di questo precetto pasquale è una tradizione importante per la città. So quanto le processioni e i riti della Settimana Santa siano importanti per la città di Taranto”, ha poi detto il presidente di Acciaierie d’Italia, che ha infine ringraziato l’arcivescovo Santoro per essere stato “parte attiva” nel volere questa celebrazione”. “Fateci ancora sperare che il futuro di questa acciaieria, la più grande di Europa, puó essere diverso, che le ragioni della salute e della vita dei lavoratori, di tutti i tarantini, insieme con la dignità del lavoro, possano essere difese”.  ha l’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, nella sua omelia. 

 

“Che si investa nella innovazione tecnologica - ha detto ancora l’arcivescovo di Taranto - che si comincino a vedere i segnali di una inversione di rotta, che al centro si trovi la salute, la persona umana, la vita. Che si affermi l’audacia di un cambiamento”. “Difronte al decreto energia - ha proseguito Santoro - noi abbiamo delle domande che non possono essere evase. Si è parlato di abbandono completo del ciclo del carbone ma al tempo stesso si torna a parlare di aumento della produzione dell’acciaieria tarantina che non può non incidere sulla salute dei tarantini”.

    “Si annuncia una nuova cassa integrazione che significa meno lavoro per tutti - ha aggiunto l’arcivescovo di Taranto - ancora una volta, l’ennesima volta, le ragioni nazionali e internazionali rischiano di gravare su quelle locali, su una comunita disillusa che da troppo tempo aspetta che le ragioni industriali siano coniugate con le ragioni ambientali. Noi, seguendo Papa Francesco, siamo per una ecologia integrale”. Infine, a proposito delle bonifiche delle aree inquinate di Taranto e dello spostamento delle risorse “da un capitolo all’altro”, l’arcivescovo Santoro ha parlato di “pantomima, senza che nulla sia stato ancora fatto. Siamo dove eravamo, il Mar Piccolo è sempre inquinato”.