Quindici giorni di tempo, al massimo nelle prossime settimane, per un nuovo piano industriale di Yilport, il gruppo turco concessionario del terminal container di Taranto. È sostanzialmente l’esito di due riunioni svoltesi oggi, di cui l’ultima in serata. La prima tra il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, Sergio Prete, e i vertici di Yilport (a partire dal presidente Robert Yuksel Yildirim e dal co-ceo Nicolas Sartini, affiancati dai dirigenti di Yilport e della società San Cataldo Container Terminal), la seconda tra Authority, Yilport, Scct e i sindacati Cgil, Cisl e Uil dei trasporti. Una nota della compagnia annuncia “nuova ristrutturazione per il piano operativo della Scct” e “un vero e proprio reset per Scct a Taranto dopo 8 anni di inattività del terminal”. “Ad oggi - specifica la società - il terminal è operativo con 7 gru di banchina, 16 Rmg, 15 ralle portuali e 2 locomotive. Nel terminal sono inoltre in uso due magazzini ristrutturati ed un’officina”. “A partire dal primo luglio 2022 il primo treno sarà operativo nel terminal - aggiunge - l’Autorità portuale si occuperà delle operazioni di dragaggio che consentiranno il pescaggio fino a -16.5 metri nel più breve tempo possibile”. Per la società, “sulla base di queste premesse, nuovi target sono stati discussi con un approccio collaborativo e costruttivo da parte di tutti i partner. Gli stessi saranno presentati da Yilport nell’ambito di un piano operativo revisionato che sarà sottoposto all’attenzione dell’Authority nelle prossime settimane”.