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Giornale di Taranto - GUERRA/ Una volontaria Unicef “noi preghiamo che i bambini piangano, significa che hanno la forza per vivere”
Venerdì, 01 Aprile 2022 16:43

GUERRA/ Una volontaria Unicef “noi preghiamo che i bambini piangano, significa che hanno la forza per vivere” In evidenza

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“La prima cosa che mi colpi quando entrai nella tenda in cui stavano i bambini fu il silenzio, che interpretai come un segno positivo. E invece no, ‘noi preghiamo perché questi bambini piangano’ mi spiegò la 

volontaria che era sul posto perché questo significa che hanno superato la fase critica della malnutrizione quella che coincide con la totale assenza di forze, nella quale i bambini non riescono neanche a piangere”

A raccontarci la sua esperienza, vissuta 20 anni fa, è un’attivista  dell’Unicef, all’epoca aveva 23 anni, e si trovava in un campo alla periferia di Nuova Delhi, in India.

“E poi - prosegue- grazie alla pappa da 500 calorie ho visto quei bambini riacquistare le forze e, finalmente, piangere”

L’Unicef è impegnata da 70 anni nei teatri di tutte le guerre, quelle vecchie che durano da decenni e quelle nuove, come il conflitto scoppiato in Ucraina. 

“Le nostre sono battaglie antiche, siamo presenti in Afghanistan, nello Yemen, in Siria, ovunque ci sono guerre, e mi stringe il cuore prendere atto del fatto che il modo di reagire è diverso, vedere i profughi afghani ammassati alle frontiere, senza nessuna speranza, questo mi ferisce molto”.

Attualmente sono 130 i volontari presenti sul campo in Ucraina, nei punti più delicati e pericolosi.

“Dite alla gente che abbiamo bisogno di tutto, questo è ciò che ci pregano di fare.  Per i bimbi di cui ci prendiamo cura c’è prima di tutto da capire se sono orfani, in quali condizioni psicologiche su trovano e se è possibile rintracciare qualche familiare.”

All’orrore della guerra si sta aggiungendo altro orrore.

“C’è l’emergenza dei bambini che scompaiono, quando sono soli, che cadono nella rete dei trafficanti di organi, bisogna tenere la guardia altissima. Ci sono i bambini oncologici o dializzati da assistere, quelli che non possono muoversi, questo sta succedendo in Ucraina e in tutti gli altri Paesi in cui è in corso una guerra. E noi siamo lì”. 

 

Lu.Ca.

Ultima modifica il Sabato, 02 Aprile 2022 08:07