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Giornale di Taranto - FIBRILLAZIONI/ Il segretario regionale del Pd pronto a lasciare, lo strappo di Taranto e le comunali al centro del dibattito
Mercoledì, 23 Marzo 2022 16:49

FIBRILLAZIONI/ Il segretario regionale del Pd pronto a lasciare, lo strappo di Taranto e le comunali al centro del dibattito In evidenza

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Il segretario regionale Pd Puglia, il deputato Marco Lacarra, ha incontrato a Roma il segretario nazionale Pd, Enrico Letta, manifestandogli “piena disponibilità a rimettere nelle sue mani il mio mandato di segretario regionale, sperando che un passo indietro sia utile a favorire un percorso chiaro verso la celebrazione dei congressi e affinché questi possano svolgersi in un clima di sano e sereno confronto e di ampia partecipazione”. Lo dichiara lo stesso Lacarra in relazione alle polemiche che da settimane attraversano il Pd pugliese non solo per le dinamiche interne ma anche per le scelte per i candidati sindaci nei comuni che andranno prossimamente al voto. “Ringrazio il segretario Letta - dichiara Lacarra - per la fiducia che ha riposto in me in questi mesi e offro la mia totale disponibilità per continuare a lavorare, sempre al suo fianco, per un partito sempre più forte in Puglia e nel Paese”. Lacarra parla di “proficuo incontro con il segretario Enrico Letta, che ringrazio, anzitutto, per la consueta disponibilità, per lo spirito sempre collaborativo e per il particolare interesse che ha dimostrato per le recenti vicende che hanno riguardato il partito pugliese”. In queste settimane si è parlato più volte della possibilità di un commissario alla guida del Pd di Puglia e si è fatto, in proposito, il nome dell’ex ministro Francesco Boccia, pugliese anche lui. La mossa di Lacarra verso Letta potrebbe portare ora ad un commissariamento oppure a nuovi sviluppi.  In Puglia le tensioni nel Pd e nel centrosinistra in prospettiva amministrative 2022 sono scoppiate mesi addietro. Primo caso importante, Taranto, dove il sindaco Pd Rinaldo Melucci (vicino al governatore Michele Emiliano) è stato fatto cadere con lo scoglimento anticipato del Consiglio comunale a sei mesi dal voto. Scioglimento determinato dalle dimissioni di 17 consiglieri comunali su 32 tra maggioranza e opposizione. E tra gli esponenti di maggioranza, in quanto consigliere a Taranto, c'è anche il capogruppo in Regione dei Popolari per Emiliano, Massimiliano Stellato, ora alleato col centrodestra per il candidato sindaco di Taranto. 

 

 Lo strappo di Taranto fa ancora discutere e oggi a Catanzaro (altra città al voto) il responsabile Enti Locali del Pd, Francesco Boccia, ha dichiarato: “Pensavo fosse solo Taranto la pecora nera del trasformismo, pensavo che lì avessimo toccato il fondo, ma lo tocchiamo anche a Catanzaro. Così come a Taranto siamo stati durissimi, saremo molto duri in campagna elettorale anche a Catanzaro”. Nel resto della Puglia si è ampliata la frattura che vede il Pd da una parte e le civiche di Emiliano dall’altra, con la formazione classica Pd-5 Stelle-Sinistra Italiana-Articolo 1 messa in discussione a favore di coalizioni trasversali e divise. A Barletta, nello specifico, si pensava ad uno schieramento da “campo largo”, con Pd, 5 Stelle, Sinistra Italiana e civiche di Emiliano. Così come aveva indicato Boccia, responsabile Enti locali del Pd nazionale, in una lettera al segretario regionale Lacarra. “Come a Taranto - scriveva Boccia -, anche a Barletta il Pd dovrà  far parte della coalizione politica del campo largo nazionale, dove potrà avere protagonismo anche il civismo pugliese che ruota intorno al presidente Emiliano. Pertanto - scriveva Boccia ai referenti pugliesi e barlettani del Pd - ti invito a sospendere ogni ulteriore iniziativa politica che possa condurre in tale direzione e a confrontarti con la segreteria nazionale”. Invece è accaduto che a Barletta, qualche giorno fa, Emiliano assieme al segretario Lacarra, alla parlamentare dem barlettana, Assuntela Messina, ed altri referenti locali, ha presentato la candidatura a sindaco di Santa Scommegna dirigente comunale a Barletta. Emiliano ha aperto a Sinistra Italiana, ma questa resta però fuori dalla coalizione così come Movimento 5 Stelle, Mdp, +Europa, Azione e Italia Viva. “Riteniamo sia un grave errore che a Barletta si tenti di intraprendere una strada fondata, nella sostanza, su un confuso coacervo di liste civiche che sembrano prescindere da qualsiasi discrimine tra centrosinistra e centrodestra”, ha detto subito Marco Meloni, coordinatore della segreteria nazionale Pd, cercando di stoppare la mossa di Emiliano e Lacarra. Ma confusioni e divisioni ci sono anche nei comuni di Bitonto, Canosa, Giovinazzo e Galatina. In quest’ultimo centro, nel Salento, ci sono tre candidati sindaco, uno del Pd e due riconducibili alle liste civiche di Emiliano, Con e Popolari. A Taranto, il centro pugliese più grande chiamato alle urne, la ricandidatura a sindaco per un secondo mandato dell’uscente Rinaldo Melucci vede già il via libera di Letta, Boccia, Lacarra ed Emiliano. Per Melucci, infine, è già in fase avanzata la costruzione della coalizione con Pd e M5S, modello Napoli con Gaetano Manfredi, e domani si registrerà anche l’adesione dei Verdi col cooportavoce nazionale Angelo Bonelli.