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Giornale di Taranto - IN SCENA/ “Il silenzio grande” delle cose non dette emoziona il pubblico del Fusco di Taranto
Giovedì, 17 Febbraio 2022 08:37

IN SCENA/ “Il silenzio grande” delle cose non dette emoziona il pubblico del Fusco di Taranto In evidenza

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di Ingrid Iaci 

Magia, sogno, realtà e tutte le sfumature possibili dei rapporti familiari moglie/marito, padre/figlio, padre/figlia, madre/figli sono gli elementi rappresentati nella commedia drammatica andata in scena ieri al teatro Fusco di Taranto, dal titolo "Il silenzio grande".

Lo spettatore si ritrova con le lacrime agli occhi senza avere il tempo di capire se si stia ammazzando dal ridere o commuovendo. Per tutta la durata della rappresentazione si assiste ad una alternanza di alti e bassi che si riflette nei personaggi, nel loro linguaggio e nelle emozioni. Da un lato c’è Valerio Primic, scrittore famoso che vive nel suo mondo fatto di libri e di citazioni, dall'altro c'è la domestica Bettina, pragmatica, essenziale, "basica" ma anche guida saggia e maestra di vita per l'intellettuale che dall'alto della propria conoscenza spesso si ritrova distaccato dalla realtà.

L'azione si svolge interamente nello spazio dello studio dello scrittore occupato prevalentemente da libri disposti secondo la loro "intensità emotiva", come afferma il protagonista, ma lo spettatore pur assistendo ad uno spettacolo teatrale viene catapultato di tanto in tanto in una realtà cinematografica per dimensioni ma televisiva per contenuti attraverso uno stratagemma scenico e l'uso sapiente di luci e proiezioni di immagini.

Se il titolo dell'opera focalizza il silenzio, quello "grande" che altro non è che il risultato della somma dei piccoli silenzi che si accumulano nel tempo vissuto da genitori e figli, è solo attraverso l'uso pirotecnico della parola che si può spiegare la magia del teatro che altro non è che rappresentazione scenica della realtà.

 

La commedia è scritta da Maurizio de Giovanni, napoletano ed autore, tra le altre cose, di opere del calibro del "Commissario Ricciardi", "I bastardi di Pizzofalcone" e "Mina Settembre", mentre la regia è di Alessandro Gassman che ne ha curato anche la versione cinematografica.

Il protagonista, Valerio Primic, è interpretato da Massimo Gallo perfettamente in sintonia con il personaggio anche nella versione per il grande schermo; la moglie Rose è interpretata da Stefania Rocca, inguaribile romantica ma personaggio più evocato che realmente presente in scena; la domestica Bettina è interpretata magistralmente da Pina Giarmanà 

mentre i figli sono interpretati da Jacopo Sorbino e Paola Senatore.