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Giornale di Taranto - LAVORO A SINGHIOZZO/ Acciaierie d’Italia chiede altra cassa integrazione per un massimo di 3500 dipendenti a partire dal 27 dicembre
Mercoledì, 01 Dicembre 2021 16:01

LAVORO A SINGHIOZZO/ Acciaierie d’Italia chiede altra cassa integrazione per un massimo di 3500 dipendenti a partire dal 27 dicembre In evidenza

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La proroga della cassa integrazione ordinaria per altre 13 settimane per 3.500 dipendenti del siderurgico di Taranto è stata chiesta oggi, con lettera inviata ai sindacati, da Acciaierie d’Italia, ex Ilva. La nuova tranche scatta dal 27 dicembre prossimo. Nella lettera, il direttore delle Risorse umane, Arturo Ferrucci, riepiloga i problemi del sito di Taranto a partire dalla inattività dell’altoforno 2 da marzo 2020 per circa un anno, che ha privato lo stabilimento della produzione di circa 5mila tonnellate di ghisa. A questo Ferrucci aggiunge lo stop dell’altoforno 4, a partire da aprile scorso, con la perdita sino a luglio scorso di altre 5 mila tonnellate di ghisa. Per finire, l’azienda cita il nuovo stop dell’altoforno 4 dall’1 dicembre per problemi impiantistici che necessitano di nuovi lavori. La ulteriore fermata dell’altoforno 4, dettaglia l’azienda, si ripercuote sulla laminazione e rilavorazione a valle nonchè sull’acciaieria 1, anch’essa soggetta a fermata. Sulla nuova tranche di cassa da fine anno, i sindacati sono stati convocati per il 6 dicembre a Taranto per l’avvio della procedura.

 

 È da luglio 2019, cioè da pochi mesi dopo il subentro alla gestione di Ilva in amministrazione straordinaria (i commissari), che ArcelorMittal Italia prima e Acciaierie d’Italia dopo (in quest’ultima società è presente lo Stato con Invitalia) stanno sistematicamente ricorrendo alla cassa integrazione tra ordinaria e Covid. Da luglio 2019 non c’è mai stata interruzione. La cig tuttora in corso a Taranto è stata aperta a fine settembre, chiesta per un numero massimo di 3.500 dipendenti e applicata per circa 2.000 effettivi. A questo nuovo ciclo di cassa integrazione di fine 2021, se ne aggiunge dell’altra per alcuni giorni. Riguarda l’acciaieria 2, impianto non coinvolto dalla fermata progtammata di altoforno 4 e acciaieria 1. A tal riguardo, l’ex Ilva sempre oggi ha fatto una ulteriore comunicazione ai sindacati affermando che “l’acciaieria 2 si fermerà per 36 ore a partire da domani mattina alle 7 fino alle 15 di venerdì. La fermata è dovuta alla manutenzione della centrale elettrica. Il personale di esercizio sarà collocato in cassa integrazione mentre quello di manutenzione lavorerà normalmente. In questa fermata verrà garantito il presidio".