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Giornale di Taranto - BUFERA SUL COMUNE DI TARANTO/ L’ex assessore Adamo “condotta un’operazione di bassa lega che ha offuscato l’immagine della città”
Venerdì, 19 Novembre 2021 15:25

BUFERA SUL COMUNE DI TARANTO/ L’ex assessore Adamo “condotta un’operazione di bassa lega che ha offuscato l’immagine della città” In evidenza

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Sulla bufera che ha travolto il Comune di Taranto si registra la presa di posizione l’avv.Annalisa Adamo, Avv. Annalisa Adamo già assessore all’ambiente alla legalità, agli affari generali e risorse umane. 

L’avv.Adamo nell’articolato intervento che di seguito pubblichiamo stigmatizza sia il merito che il merito dell’azione condotta dai 17 consiglieri che con le loro dimissioni anno determinato lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale. 

 

 

 

 

Condanno fermamente il metodo con cui si è dato seguito alla sfiducia nei confronti del sindaco Melucci, lo dico da avvocato e manager pubblico, lo dico da cittadina e da madre, lo dico da chi vive giornalmente la città e la politica, lo dico da donna delle istituzioni.

Avrei capito la sfiducia all’esito di una discussione pubblica aperta, sincera, chiara fin dall’inizio della crisi ma non si possono minimamente avallare i giochi sotterranei e le macchinazioni di bassa lega di quanti hanno seduto al tavolo della maggioranza fino all’ultimo e hanno insistito per entrare con sempre più poteri. Peraltro il metodo ha indebolito totalmente i rilievi mossi, togliendo autorevolezza e fondamento alle questioni messe in rilievo, togliendo a tutti l’opportunità di più ampie valutazioni e soluzioni.

La vita pubblica esige idee e pensieri alla luce del sole anche nel dissenso, esige serietà e intransigenza, ma soprattutto un atteggiamento ‘compassionevole’ nei confronti delle città che si amministrano e delle persone (tutte), non solo di quelle appartenenti al proprio ‘pacchetto’ di elettori. Ho già detto, fin dai primi momenti che non era alle elezioni e alle spartizioni delle poltrone, che bisognava pensare ma alle nuove generazioni. 

Il risultato vero di tutto ciò che accaduto è un grave offuscamento dell’immagine di Taranto  con conseguente battuta d’arresto per l’amministrazione e la città. 

Taranto era in corsa, così come Genova dopo il crollo del ponte Morandi, per ricostruire sé stessa e rigenerare non solo il tessuto urbano ma anche quello sociale. Per fare questo ha bisogno di persone serie competenti che sappiano soprattutto uscire da una dimensione personalistica e retorica della politica, che vivano la vita pubblica come servizio e non come potere, che facciano conseguire alle parole i fatti, che non dividano ma che uniscano, che sappiano creare ponti con altre realtà, che non siano impegnate a guardare e trattare le questioni nell’ottica della mercificazione. 

Taranto ha diritto a diventare dalla vergogna d’Italia un posto salubre, dignitoso, accogliente, culturalmente elevato e di specchiata moralità non una terra di conquista per improbabili personaggi e predoni che a tutti i livelli si oppongono alla spinta di cambiamento che da tempo Taranto esige.  Lo esigono i cittadini, lo esigono i nostri figli, lo esigono i nostri operatori economici e culturali, lo esige finanche la storia.

Per quanto riguarda poi l’atteggiamento rispetto alla questione ambientale resto del parere che la classe politica che serve alla città è quella che vigila, chiede e si batte per la legalità, la correttezza e l’esemplarità degli operatori economici in questo territorio.

Rifiuto l’idea che si mettano in conto come possibili e attuabili operazioni a lungo termine che sacrifichino altre vite e generazioni di tarantini. 

La parola sostenibilità rispetto all’ex Ilva resta ancora una parole vuota, ipocrita e fuori dal vocabolario delle persone intellettualmente oneste che non hanno da pagare un conto alla grande industria. Si è fatto troppo poco e non c’è più tempo perchè non c’è chi non veda che anche quello che è stato fatto è stato fatto male. Mi riferisco alle coperture dei parchi minerali ad esempio.

L’odierna comunicazione da parte di Arcellor Mittal che i valori dell’aria i Taranto attuali siano stati avallati da Arpa e Legambiente non è sostenuta da alcuna documentazione tracciata e tracciabile al momento, resa evidente e spiegata all’opinione pubblica. 

In un momento di confusione politica e mancanza della politica si vogliono far passare concetti che non sono riscontrabili e sostenuti da dati certi.  

Ecco questo è il pericolo che si corre quando la politica abdica, le istituzioni restano vuote, prive del dibattito, del confronto, di punti di riferimento e di verità.

La verità, come diceva Simon Weil, è un impegno di attenzione, l’unico per riuscire a capire l’altro e coglierne la bellezza. Non trovo bellezza nell’atto di portare in giro la fascia del sindaco, fascia che rappresenta lo Stato, e contemporaneamente ordire lo scioglimento del Consiglio comunale, perchè non c’è verità.

 Non c’è bellezza là dove non ci siano i moventi di verità necessari e capaci di fornire all’azione pubblica la quantità di energia necessaria per andare nella direzione giusta.

Credo, comunque, che la lezione sia stata per tutti molto chiara voler condurre creature umane - si tratti di altri o di sé stessi - verso il bene, indicando soltanto la direzione, senza essersi assicurati della presenza dei moventi necessari equivale a voler mettere in moto un’automobile senza benzina, premendo sull’acceleratore.

È ora che Taranto scelga i migliori, i più motivati, i più animati dal desiderio di verità e bellezza, le persone più serie e lontane dalle apparenze, dall’opportunismo di chi in trincea non c’è mai stato ma che appare nel panorama politico come velina o ‘garçon de cuisine’, lontano da chi non capisce che qui si fa la storia di una città nuova e delle nuove generazioni. Taranto può ancora ritrovare la propria anima ma solo con l’onore, la verità e la responsabilità, tutto il resto è un territorio straniero dove vince solo la barbarie.   

 

Avv. Annalisa Adamo

già assessore all’ambiente alla legalità, agli affari generali e risorse umane del Comune di Taranto