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Domenica, 14 Novembre 2021 10:23

ALLARME/ Coldiretti, Xylella: nuovi focolai in Puglia, colpiti finora 21 milioni di ulivi In evidenza

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Coldiretti lancia l'allarme per nuovi focolai di Xylella fastidiosa, la batteriosi che ha attaccato gli ulivi pugliesi provocando mettendo in ginocchio l'olivicoltura salentina. La malattia, che ha iniziato ad espandersi negli anni scorsi proprio da un focolaio salentino, nelle campagne di Gallipoli, ha raggiunto i territori delle province di Brindisi e Taranto e continua ad avanzare. in provincia di Brindisi, in particolare, Xylella ha colpito già il 50 per cento del patrimonio olivicolo in provincia, arrecando un grave danno alla Piana degli ulivi monumentali. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, in riferimento ai risultati del monitoraggio dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia. 

 

Ora dovranno essere abbattuti 1150 ulivi infetti nei territori di Ostuni, Fasano e Cisternino. "Nelle aree rurali di Fasano, Ostuni, Carovigno e Monopoli sono presenti 250mila ulivi, esemplari di pregio straordinario – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - che potrebbero fregiarsi della prestigiosa dichiarazione di 'Sito patrimonio dell'Unesco'. Abbiamo sostenuto il Parco delle Dune Costiere nel percorso di riconoscimento della Piana degli ulivi monumentali quale patrimonio dell'Unesco. E' impensabile che questo immenso patrimonio vada perduto. La Puglia ha già pagato lo scempio che si è perpetrato per esempio ad Oria e Francavilla, dove per non abbattere 47 ulivi malati, con espianti bloccati dai ricorsi al Tar, sono morti 3.100 alberi - continua Muraglia - per colpa del batterio killer e consentito al vettore di continuare ad infettare migliaia di esemplari anche monumentali".

 

I risultati delle analisi statistiche condotte dagli enti di ricerca "impongono una seria riflessione - sostiene Coldiretti Puglia - circa il nuovo regolamento comunitario approvato il 14 agosto 2020 che ha ridotto a 50 metri, dai 100 metri inizialmente previsti, l'area buffer, ovvero il raggio dell’area focolaio intorno alle piante trovate infette e soggette a taglio obbligatorio per sottrarle all'azione di diffusione degli insetti vettori, come la cicalina sputacchina. Se la sputacchina (il vettore della Xylella, ndr) cammina fino a 400 metri in una stagione, l’area buffer di 50 metri risulta decisamente insufficiente a contenere il rischio contagio, quindi si ottiene solo un’azione di rallentamento della diffusione, non certo l’estinzione dei focolai più avanzati nelle aree cuscinetto sul fronte epidemico che richiederebbe invece azioni ben più drastiche. La mancata tempestività negli espianti ha lasciato attivi focolai e fonti di inoculo che hanno determinato la diffusione della malattia". Xylella fastidiosa ha finora colpito 21 milioni di piante, compromettendo il paesaggio salentino, con oltre 8mila chilometri quadrati di territorio, pari al 40 per cento di quello regionale, caratterizzato dalla presenza di ulivi disseccati.

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Giornalista1

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