Allo stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia, ex Ilva, di Taranto, il secondo e quarto sporgente portuali “sono completamente fermi da stamane e i lavoratori rimandati a casa, mentre il quinto è fermo per lo scarico ed in marcia per il carico”. Lo afferma il sindacato Usb, per il quale oggi “una decina sono le navi ferme nelle acque del porto industriale di Taranto, in attesa di scaricare le materie prime necessarie per la marcia degli impianti (cokeria, altoforno e agglomerato), ma solo dopo che verranno effettuati i pagamenti. Pare che solo una delle navi ferme - dice Usb - potrebbe essere messa in condizione di scaricare nelle prossime ore”. “Nel frattempo - prosegue il sindacato - centinaia di migliaia di euro di penali (controstallie), verranno pagate con i soldi dei contribuenti, per ogni giorno di fermo in attesa che Acciaierie d’Italia si ricordi di pagare”. “Intanto - conclude il sindacato - alcune aziende di appalto ci hanno comunicato l’impossibilità di pagare gli stipendi, in tutto o in parte, a causa dei continui ritardi cronici nel pagamento delle fatture scadute da parte di Acciaierie d’Italia”.