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Giornale di Taranto - TARANTO - Prosegue il processo per morti per amianto nel siderurgico. Fra gli imputati Emilio Riva, suo figlio Fabio, il direttore dello stabilimento di Taranto e diversi ex dirigenti.
Giovedì, 09 Gennaio 2014 17:45

TARANTO - Prosegue il processo per morti per amianto nel siderurgico. Fra gli imputati Emilio Riva, suo figlio Fabio, il direttore dello stabilimento di Taranto e diversi ex dirigenti. In evidenza

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Presso il Tribunale di Taranto domani, venerdì 10 gennaio, prosegue, con l’ascolto dei testimoni delle parti civili e l’avvio degli esami degli imputati, il processo a carico di 29 ex dirigenti del Siderurgico di Taranto accusati di disastro colposo, omissione di cautele contro gli infortuni sul lavoro e altri reati in relazione alla morte di operai che lavoravano a contatto con l'amianto e altri cancerogeni, deceduti per malattie professionali. Ne dà notizia l’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi sul Lavoro) di Taranto che, assistita dall’avvocato Maria Luigia Tritto, si è costituita parte civile; nelle udienze precedenti - il calendario fissato dal giudice Simone Orazio è particolarmente serrato - tra l’altro hanno già deposto i consulenti del PM, i professori baresi Cassano e Molini, sulla significativa presenza di amianto nello stabilimento siderurgico tarantino evidenziandone i nessi con la morte degli lavoratori deceduti per mesotelioma pleurico, malattia professionale correlata all'esposizione alle fibre aerodisperse dell'amianto. Il presidente provinciale dell’ANMIL di Taranto, Emidio Deandri, ha dichiarato “la costituzione di parte civile dell’ANMIL in questo processo è un momento significativo della battaglia condotta dall’ANMIL, in tutta Italia da oltre 70 anni, per la tutela delle vittime degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. La nostra è innanzitutto una battaglia di civiltà per contribuire affinché trionfi la giustizia e si affermi il principio inviolabile della tutela dell’ambiente e della salute pubblica, anche e soprattutto sui luoghi di lavoro”. Nell'elenco degli imputati ci sono Emilio Riva, suo figlio Fabio, il direttore dello stabilimento di Taranto e diversi ex dirigenti che hanno gestito il passaggio del siderurgico dalla gestione pubblica (Finsider e Partecipazioni Statali) a quella privata, avvenuta nel 1995 con la vendita dell'Ilva a Riva da parte dell'Iri.