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Giornale di Taranto - ALLARME SICUREZZA/ I mitilicoltori “a Taranto invasione di cozze greche”
Giovedì, 29 Luglio 2021 17:23

ALLARME SICUREZZA/ I mitilicoltori “a Taranto invasione di cozze greche” In evidenza

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 “Il mare di Taranto sta diventando il deposito della Grecia”. Lo dicono i mitilicoltori associati a Confcommercio Taranto, segnalando che ogni giorno a Taranto arrivano circa 1000 quintali di cozze greche, “pronte per l’immersione in Mar Grande prima della ‘partenza’ verso i banchi di vendita di pescherie e i mercati della Puglia, Campania, Calabria”.

    I mitilicoltori lamentano che, mentre il mercato è invaso dalle cozze della Grecia, il prodotto locale risulta venduto solo per il 20 per cento.

 

Luciano Carriero, presidente mitilicoltori Confcommercio, dichiara che le cozze greche immerse in Mar Grande hanno determinato “acque torbide per la presenza eccessiva, oltre i limiti consentiti, di mitili immersi”.

    La categoria ha mostrato anche filmati che documentano la torbidità delle acque a seguito del rilascio di sostanze da parte delle cozze di importazione. “È in gioco", prosegue Carriero, "la sicurezza alimentare dei consumatori. Non riusciamo a comprendere come una pratica abusiva così spinta possa andare avanti, quando abbiamo l’80% delle nostre cozze prodotte in Mar Piccolo, invenduto”.

   “È in atto un piano di spartizione del mercato della cozza dal quale la produzione di Taranto resta tagliata fuori", spiega il presidente dei mitilicoltori di Confcommercio. "Di di questo passo la cozza di Taranto del Mar Piccolo rischia l’estinzione”.

    Solo ieri capitaneria di porto e polizia di Stato hanno sgominato una nuova organizzazione abusiva, con 3 denunce e il sequestro di 4 quintali di mitili e di diverse baracche adibite alla lavorazione delle cozze. I mitilicoltori annunciano intanto azioni di sensibilizzazione.

    “Il nostro prodotto locale è in mare, in attesa di essere venduto", sostiene Carriero, "mentre i banchi di vendita sono invasi da cozze greche fatte passare per tarantine. Un abuso che mette in pericolo centinaia di posti di lavoro ”.

Letto 662 volte Ultima modifica il Giovedì, 29 Luglio 2021 17:27