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Giovedì, 01 Luglio 2021 19:41

LA DECISIONE/ Il Tar del Lazio non sospende il decreto del ministro Cingolani sulla batteria 12 dell’ex Ilva In evidenza

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Il Tar Lazio non ha concesso ad Acciaierie d’Italia alcuna sospensione cautelare urgente relativamente al decreto del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Quest’ultimo, con un decreto del 25 giugno scorso, non aveva dato all’azienda la richiesta proroga da fine giugno 2021 a fine gennaio 2022 per completare l’adeguamento ambientale della batteria 12 della cokeria del siderurgico di Taranto. Sarà il ministero, ha deciso la seconda sezione bis del Tar laziale, a pronunciarsi sulla richiesta di riesame del decreto di Cingolani avanzata dalla ex Ilva. Mentre stesso Tar ha fissato la camera di consiglio sul ricorso dell’azienda per il 20 luglio prossimo. Circa la richiesta aziendale di sospendere i 10 giorni, a decorrere dall’1 luglio 2021, per completare la fermata della batteria 12, mentre l’azienda asserisce che servono 60 giorni, il Tar ritiene che “non siano ravvisabili i presupposti per l'accoglimento dell'istanza ai fini della sospensione del termine del 30 giugno 2021”.

 

 Per il Tar, “tenuto conto della natura strettamente tecnica delle ragioni che imporrebbero un termine più lungo al fine di scongiurare il potenziale impatto negativo sull'impianto di trattamento delle acque reflue”, si ritiene “di dover comunque salvaguardare in via prioritaria l'esigenza che dal rispetto dell'indicato termine di 10 giorni non discendano conseguenze negative per l'ambiente e per la corretta gestione ed il buon funzionamento dell'impianto”.

    Nel ricorso di 36 pagine contro il decreto di Cingolani, gli avvocati di Acciaierie d’Italia hanno chiesto al Tar “in via cautelare” di “concedere le opportune misure a tutela della posizione della società AdI relativamente a quanto il DM n. 267 del 25 giugno 2021 dispone rispetto alla prescrizione anche con riferimento al termine di 10 giorni prescritto per la fermata della batteria 12, ivi incluso l’ordine al Ministero di riesaminare l’istanza presentata da AdI di proroga dei termini per l’adempimento della prescrizione in argomento alla luce dei motivi di ricorso”. “In ogni caso”, gli avvocati dell’azienda siderurgica hanno chiesto al Tar Lazio di impartire al Mite l’ordine “di pronunciarsi sulla richiesta di riesame presentata dalla società in data 28 giugno 2021”. E ancora, si legge nel ricorso, “in via subordinata”, di “fissare comunque con la massima celerità la prima camera di consiglio utile disponendo altresì la sospensione del termine di esecuzione fino alla data dell’udienza camerale” e “nel merito” di “disporre l’annullamento dei provvedimenti impugnati”. Infine i legali dell’ex Ilva hanno chiesto al Tar di “accertare l’intervenuta proroga automatica ai sensi della disciplina speciale prevista per l’emergenza Covid-19”.

Giornalista1

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