Udienza breve oggi in Corte d’Assise a Taranto per il processo con 47 imputati “Ambiente svenduto” relativo al reato di disastro ambientale imputato all’Ilva sotto la gestione del gruppo industriale Riva. Confermato che chiusa l’udienza di domani, l’ultima dell’ampio dibattimento, il collegio giudicante - due togati e sei popolari - si riunirà in camera di consiglio per l’occasione allestita in un’ala del complesso delle scuole sottufficiali della Marina Militare a San Vito (Taranto). Qui dimoreranno i giudici per tutto il tempo necessario alla definizione della sentenza. L’udienza di oggi è stata dedicata dal presidente della Corte, Stefania D’Errico, alle ultime repliche della difesa a fronte di nuovi documenti presentati dai pubblici ministeri. 

Sono stati gli stessi legali degli imputati a chiedere alla Corte ulteriore tempo per l’esame della nuova documentazione. Il presidente ha così stilato un calendario di due giorni, inserendo tutti i rappresentanti della difesa e delle parti civili. Ma non tutti oggi hanno ritenuto di dover nuovamente intervenire avendolo già fatto in sede di discussione. Questo ha fatto sì che l’udienza odierna, svoltasi nell’aula magna del complesso militare, terminasse già nella tarda mattinata e non nel tardo pomeriggio come é invece quasi sempre accaduto per tutte le udienze svoltesi sinora. Oggi hanno replicato a sostegno dei loro assistiti gli avvocati Carlo Perrone, che difende l’ex presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, Giandomenico Caiazza (presidente dell’Unione delle Camere Penali) che difende Girolamo Archinà, ex consulente dell’Ilva e dei Riva per le relazioni istituzionali, e Michele Rossetti che assiste l’ex assessore all’Ambiente della Provincia di Taranto, Michele Conserva.