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Giornale di Taranto - CASO GRILLO/ La Consigliera di Parità Gina Lupo: “nessun rispetto per la vittima!”
Venerdì, 23 Aprile 2021 13:42

CASO GRILLO/ La Consigliera di Parità Gina Lupo: “nessun rispetto per la vittima!” In evidenza

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Sul video di Beppe Grillo, di seguito le considerazioni della Consigliera provinciale di Parità, avv. Gina Lupo:

 

Non voglio entrare nella vicenda processuale, ho letto troppi commenti da parte di soggetti che ignorano le più elementari norme processuali. Attualmente quello che si conosce è la pendenza di un procedimento presso una Procura della repubblica, una fase quindi assolutamente riservata e delicata. Ancor di più se oggetto è una violenza sessuale. Ciò avrebbe dovuto suggerire al padre di un indagato, che è anche leader di un movimento che attualmente è al governo, e che si è eretto a movimento garantista per anni, a tacere, ancor di più se una delle parti  coinvolte è il proprio figlio. Hanno destato scalpore le sue parole, le sue sembianze livorose, l’utilizzo di un mezzo che è ben presto veicolato e reso noto a moltissime persone.

Si lasci alle Procure quindi il proprio lavoro, si vedrà chi sarà dichiarato colpevole e, ed è bene ricordarlo, dopo i tre gradi di giudizio.

Tuttavia, non ci si può esimere tuttavia da alcune considerazioni:

Se sei un padre, e vuoi difendere tuo figlio accusato di un crimine gravissimo, prudenza, proprio da “ buon padre di famiglia”  che avrebbe dovuto sconsigliare tale azione;

Considerare “ normale” che quattro giovani maschi trovino divertente “ saltellare con il pisello in mano” dinnanzi a due giovanissime ragazze, non in loro per l’uso di sostanze alcoliche, è orribile, disgustoso, riprovevole. Si sarebbe dovuto insegnare  al proprio figlio altri “ modi di divertimento”, se questo è stata l’istruzione comminata, caro padre, hai proprio completamente sbagliato il tuo compito educativo;

Nessuna parola di rispetto per la vittima, lo vuoi e lo pretendi con il volto deturpato e la schiuma alla bocca per il tuo pargolo ingiustamente, secondo te,  tirato dentro ad una grave vicenda, ma non lo mostri per la giovane. Ciò in linea con quei precetti educativi  che evidentemente appartengono alla tua cultura, e che emergono dal video, “ è normale divertirsi così, lei è una bugiarda, non merita rispetto”.

Dovrebbe qualcuno ricordarti che non siamo al Medio Evo, che quando si parla di crimini cosi brutali, occorrerebbero toni e parole non urlate, ma magari sussurrate o non pronunciate per niente, dovrebbe qualcuno ricordarti che se la querela è stata portata dai tre mesi ai sei e poi ad un anno,  è perché ora si conoscono i meccanismi che portano una vittima a denunciare dopo. La sottoscritta può dirti che a volte, bambine e giovani donne, raccontano queste dolorose vicende dopo ANNI, non giorni. Hai un figlio maschio, e trasudi di orgoglio maschile, anzi di maschilismo, non so cosa avresti detto se fosse stata tua figlia a raccontarti un fatto del genere, lo avresti trovato “ normale”?

Proprio tu che hai fatto delle urla televisive, dell’aizzare il popolo contro i “ brutti e cattivi”,  hai dimostrato ciò che noi sappiamo: che un figlio non è solo un figlio ma è figlio di un padre. E di quel padre.

Ti auguro che tuo figlio possa dimostrare la sua innocenza, magari percorrendo la strada da solo, assumendosi le sue responsabilità se ve ne sono, e tu possa capire che danno hai fatto, che sbaglio hai commesso. Hai dimostrato che in Italia abbiamo ancora molta strada da fare, che occorre cambiare il sentire,  che non si possono usare parole come macigni senza rispettare il dolore e sofferenza altrui, che basta con le solite frasi “ che lei è bugiarda e se l’è cercata”, e che “ sia” normale” divertirsi cosi. Insegna il rispetto, anche se dubito tu possa farlo visto che non lo hai avuto, neppure per te stesso,nè per tuo figlio.  In cinque minuti di video hai fatto vedere a tutti il motivo per cui ci sono ancora tanti casi simili, e quanto sia difficile estirpare quella ideologia maschilista e becera, di come sia lungo il cammino.  

Ma non riuscirai a fermare lo sdegno, la commiserazione per te , la solidarietà per la ragazza e la sua famiglia.