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Giornale di Taranto - TARANTO - Ilva: Rocco Palombella Uilm e Mimmo Panarelli Fim-Cisl, intervengono dopo sentenza del Tribunale che ha respinto il ricorso FIOM Cgil che aveva chiesto l'annullamento consultazioni per rinnovo RSU.
Mercoledì, 18 Dicembre 2013 05:30

TARANTO - Ilva: Rocco Palombella Uilm e Mimmo Panarelli Fim-Cisl, intervengono dopo sentenza del Tribunale che ha respinto il ricorso FIOM Cgil che aveva chiesto l'annullamento consultazioni per rinnovo RSU. In evidenza

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Rocco Palombella della Uilm e Mimmo Panarelli della Fim-Cisl, intervengono dopo sentenza del Tribunale di Taranto che ha respinto il ricorso della FIOM Cgil che aveva chiesto l'annullamento delle consultazioni per il rinnovo RSU all'interno dell'ILVA ."Ennesimo 'flop' della Fiom che perde tra i lavoratori ed anche nelle aule giudiziarie a cui ricorre in continuazione. Spero che durante queste festivita' natalizie colgano la giusta atmosfera per rinsavire anziché prediligere la politica-spettacolo", ha affermato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, riguardo alla decisione del Tribunale di Taranto che ha respinto il ricorso della Fiom per invalidare le elezioni del rinnovo delle Rsu all'Ilva e ha condannato i metalmeccanici della Cgil alle spese processuali. Dalle motivazioni del Tribunale depositate oggi - e' detto - "risalta la validita' delle elezioni per il rinnovo delle Rsu nello stabilimento dell'Ilva tenute dal 27 al 29 novembre". "In quell'occasione - ricorda Palombella - la Fiom era stata sonoramente sconfitta dal risultato delle urne in cui emergeva la netta vittoria della Uilm. Circa diecimila addetti si erano recati a votare, ma i metalmeccanici della Cgil hanno cercato di capovolgere l'esito elettorale certificato dal competente Collegio, rivolgendosi in Tribunale. Le motivazioni della sentenza dimostrano l'infondatezza delle loro vane pretese". "E'una vergogna - afferma ancora - che un'organizzazione sindacale abbia rinunciato a fare sindacato per prediligere scelte di natura politica e giudiziaria. La verita' e che 'toppa' dappertutto, giocando su piu' piani, senza alla fine prediligere quello della tutela di chi lavora". "La contraddizione di questo modo di fare e' che da anni non trae le dovute conseguenze dei propri errori, che nessuno le chiede un assunzione di responsabilita' e che addirittura, il suo leader mistifica la realta' andando continuamente in televisione a rifilare dei noiosissimi 'pistolotti' senza ne' capo, ne' coda". "Ecco perché conclude - la vicenda di Taranto e le motivazioni della sentenza avversa alla Fiom assumono un forte significato di verita' pubblica". Sulla questione si registra anche una dichiarazione del segretario generale della Fim-Cisl di Taranto Brindisi Mimmo Panarelli il quale dice che "Dopo aver perso, il 26 novembre 2013, il ricorso per “impedire” le elezioni in Ilva, oggi, la Fiom perde anche il ricorso d’urgenza (ex art.700 C.p.c.) per invalidare le stesse elezioni all’interno dell’Ilva di Taranto, svoltesi regolarmente - in linea con la normativa vigente - nei giorni 27, 28 e 29 novembre 2013. Il Tribunale di Taranto, sezione Civile, nella persona del Giudice designato Antonio Pensato, sciogliendo la riserva formulata nell’udienza del 10 dicembre 2013, ha dato ragione a Fim e Uilm, rigettando l’ex art.700 proposto dalla Fiom di Taranto, condannando altresì la stessa alla rifusione delle spese di lite (circa 5.700 euro) in favore delle altri parti costituite (Usb, Uilm e Fim. Per la Fiom è arrivato il momento di convincersi che tutte le scorciatoie per scappare dal confronto con i lavoratori sono binari morti. Aver deciso da molto tempo di abbandonare la via della contrattazione, unica strada che contraddistingue il buon sindacato, ha prodotto un risultato evidente e così devastante. Sarebbe opportuno da parte della Fiom interrogarsi sull’allontanamento dalla realtà, deciso ormai da troppo tempo e che sta contribuendo ad alimentare dubbi tra i lavoratori. La vera contrattazione, quella che porta frutti alle famiglie dei lavoratori, passa dai tavoli negoziali, attraverso la sigla degli accordi, in primis il Ccnl. Le azioni di disturbo, mediante il coinvolgimento dei Tribunali, spesso possono danneggiare i lavoratori stessi. La nostra tenacia, anche questa volta, ha evitato che tutto ciò accadesse, consegnando agli oltre 11mila dipendenti dell’Ilva di Taranto un Consiglio di fabbrica legittimato da oltre l’80% dei votanti. In questo caso, così come nelle circostanze in cui abbiamo chiesto con i referendum l’orientamento dei lavoratori, alla Fim premeva soprattutto capire il livello di consenso del lavoro fin qui svolto. Il risultato è eloquente: la nostra azione è stata premiata in fabbrica. Ci auspichiamo che, dopo questa ennesima sconfitta, la Fiom riconosca i propri errori e ritorni a sedersi ai tavoli delle contrattazioni, contribuendo con i fatti a dare un futuro migliore ai lavoratori e alla città.
Ultima modifica il Mercoledì, 18 Dicembre 2013 06:11