Venerdì, 16 Agosto 2013 07:53
La Puglia crede nelle esportazioni: lo testimonia l’ISTAT con la pubblicazione delle sue serie storiche per l’anno. di Biagio Provenzale In evidenza
Scritto da Giornalista1
La Regione, se si mettono a confronto i dati relativi al primo trimestre delle ultime due annualità,
mostra una contrazione del valore delle proprie esportazioni pari a
circa il 16%; tuttavia, nell’area del meridione la Puglia è
seconda solo alla Campania (per quest’anno si rileva un sostanziale pari merito con l’Abruzzo), ma
fa comunque meglio di altre regioni: Liguria (per l’Italia nord occidentale), Umbria (per l’Italia
centrale), Sardegna (per l’Italia insulare) rappresentando una percentuale prossima al 2% del totale
delle esportazioni nazionali.
La composizione delle esportazioni ricalca sostanzialmente gli insediamenti produttivi locali:
l’area barese per il mobile imbottito, la meccanica, il tessile, l’abbigliamento, le calzature,
l’agroalimentare; il sistema del brindisino con l’areonautica, il navale, il chimico-farmaceutico,
l’energetico e l’agroindustriale. I sistemi del foggiano con l’agricolo e degli impianti industriali. Il
sistema salentino per il tessile, il calzaturiero, il turismo; infine quello ionico per la ceramica, il
polo siderurgico, l’abbigliamento e l’agricoltura.
L’Amministrazione regionale, dal suo canto, intende incentivare il flusso delle esportazioni
pugliesi, offrendo alle aziende uno strumento in più: uno stanziamento di venti milioni di euro,
gestiti da PUGLIA SVILUPPO Spa (cui è demandata la gestione del fondo internazionalizzazione e
che agisce da soggetto intermedio nell’erogazione dei finanziamenti ai sensi del Reg. CE n.
1083/06), destinati ai raggruppamenti di imprese, in numero minimo di tre, aventi sede legale in
Puglia e costituitesi con contratto di rete o forma consortile, omogenee per settore merceologico,
filiera o distretto produttivo e che vogliano spingersi “oltreconfine”, perseguendo una strategia
d’internazionalizzazione volta al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- Penetrazione commerciale di paesi esteri;
- Ricerca di partners commerciali e costituzione reti di vendita;
- Stipula di accordi commerciali o industriali;
- Creazione di centri servizi integrati.
Il Bando è riservato alle aziende che risultino attive da almeno due anni nei settori economici
previsti all’art. 3 (cui si rimanda per un’esaustiva lettura), che adottino un regime di contabilità
ordinaria, e per cui non sia rinvenibile una situazione di difficoltà economico-patrimoniale, così
come previsto dagli orientamenti comunitari. Tra i settori che non risultano ammissibili al
beneficio, sinteticamente, quelli di: costruzione navale, siderurgia, alloggio e ristorazione, attività
finanziarie ed assicurative, immobiliare, attività di organizzazioni associative, consulenza.
Il Bando prevede l’individuazione di un project manager, un soggetto con comprovata esperienza
almeno quinquennale nella gestione e nella realizzazione di progetti di promozione internazionale,
incaricato di coordinare e gestire le aziende durante tutta la realizzazione del programma.
Il finanziamento rientra nella regolamentazione degli aiuti c.d. de minimis , per cui - ai sensi degli
artt. 87 e 88 del Trattato CEE, non è cumulabile ad altri aiuti comunitari per un ammontare
superiore ai 200 mila euro nell’arco di tre esercizi.
Nella fattispecie, l’intensità degli aiuti è pari ad un massimo dell’80% del programma
d’internazionalizzazione presentato (che, ad ogni buon conto, deve avere un valore non inferiore a
euro cinquantamila e una durata non superiore ai 15 mesi), suddiviso in un contributo in conto
esercizio nella misura del 30% dell’investimento, erogato a conclusione del progetto e dopo
apposita rendicontazione tecnica e finanziaria, ed un mutuo chirografario a tasso agevolato, sino al
50% del piano, ed erogato in un’unica soluzione anticipata, rimborsabile in rate trimestrali costanti
posticipate.
Queste le caratteristiche del mutuo:
· Importo compreso tra 25 e 125 mila euro;
· Durata massima: 5 anni, oltre preammortamento di 6 mesi;
· Tasso di interesse: 70% del tasso di riferimento UE
Ai sensi dell’art.6 del Bando risultano finanziabili:
1. Le spese di consulenza specialistica, volte ad accertare la pre-fattibilità e la fattibilità del
piano purché richieste a professionisti dotati di partita IVA;
2. Spese di pubblicizzazione: materiali promozionali ed informativi, sito internet, ideazione
del logo della rete;
3. I costi per la figura del project manager fino a concorrenza dell’importo di euro 50 mila
l’anno;
4. I costi per le retribuzioni del personale dipendente specificamente destinato alle attività di
realizzazione del programma (non risultando finanziabili, pertanto, i costi generali del
personale), inclusi i dipendenti a tempo determinato e part time, purché assunti con il
contratto collettivo del settore di riferimento;
5. Le spese per la partecipazione collettiva ad eventi di carattere internazionale e la
realizzazione di iniziative promozionali
Il termine per la presentazione dei progetti è fissato nella data del 30 settembre 2014.
L’Associazione OFFICINE QUOTIDIANE, nell’intendimento di promuovere e diffondere la
cultura dell’internazionalizzazione all’interno del tessuto produttivo del nostro territorio intende
offrire ai lettori del suo periodico on line, con cadenza quindicinale, guide sintetiche (c.d. schedepaese)
dei principali Paesi UE ed extra UE così da informare la aziende interessate sulle
opportunità commerciali offerte dai mercati esteri e porre le basi per un più rapido processo di
globalizzazione del tessuto aziendale pugliese. Sarà possibile, contattando l’Associazione,
richiedere altresì una prima informazione ed assistenza sulla modulistica allegata al Bando in
discussione.
Pubblicato in
Economia, Lavoro & Industria
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