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Mercoledì, 06 Gennaio 2021 07:42

L’AFFONDO/ Levata di scudi contro lo stoccaggio di rifiuti nucleari in aree del Tarantino In evidenza

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 La possibilità che alcuni centri del Tarantino siano tra le possibili sedi per lo stoccaggio di rifiuti “ trova la ferma opposizione della Provincia di Taranto”. Lo dichiara il presidente Giovanni Gugliotti, che è anche sindaco di Castellaneta, Comune non distante da Laterza tra i siti individuati. “Non si tratta di una posizione preconcetta - afferma il presidente Gugliotti -, ma di un esercizio di equità rispetto al sacrificio cui è stata chiamata la nostra terra per decenni”.

 “Nei Comuni indicati nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee elaborata da Sogin non vivono cittadini retrogradi e sordi al progresso, c’è solo gente - sostiene Gugliotti - stanca di dover subire sempre le conseguenze di scelte prese altrove, senza poter mai godere dei presunti vantaggi di quelle scelte. A noi amministratori, ogni giorno chiamati a fare i conti con questa frustrazione, non basta più la ragion di Stato come giustificazione: l’abuso compiuto con la grande industria ha saturato qualsiasi disponibilità”. Per Gugliotti, “si tratta quindi di un ulteriore colpo alla prospettiva che il territorio si sta dando, con la diversificazione produttiva e la programmazione di grandi investimenti”. “Dal Governo, che ha deciso di pianificare interventi importanti nella provincia di Taranto -  ha aggiunto il presidente dell’ente -, ci aspetteremmo che fosse conseguente: come può conciliarsi la narrazione di un territorio votato all’innovazione e alla filosofia “green”, con una decisione che lo derubrica a banale discarica nucleare?”.  “Noi - rileva Gugliotti - non abbiamo gli strumenti per decifrare l’incoerenza di questa vicenda, i cittadini ancora meno. Per questo - conclude - non arretreremo di un passo rispetto alla necessità di rivedere questa decisione, perché il diritto dei cittadini a vivere in un luogo finalmente libero dal peso del sacrificio ambientale è l’unica opzione - E riferendosi alla individuazione di Laterza, Marco Galante, consigliere regionale Puglia M5S, afferma: “Il territorio tarantino ha già pagato tanto in termini ambientali e punta ora su un modello di sviluppo diverso, incompatibile con il deposito unico di scorie radioattive, per questo - sottolinea - non posso che sostenere la posizione del sindaco di Laterza, Frigiola”. “Allo stesso tempo - conclude Galante - non accetto che questa questione così importante per i territori venga strumentalizzata per una sterile polemica politica da quel centrodestra che voleva le centrali nucleari in Italia. I cittadini meritano chiarezza: nessuna decisione è stata presa e ora inizia una lunga fase di dibattito e confronto”. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 “Per anni le associazioni ambientaliste hanno chiesto la pubblicazione della Cnapi, un importante documento per l’individuazione del deposito nazionale dei rifiuti nucleari che ora sono stoccati in siti non sicuri, e finalmente questo è pubblico. Tuttavia pensiamo che in Puglia e in Basilicata lo Stato abbia già fatto pagare per un interesse statale un insopportabile prezzo in termini ambientali, di salute e di sostenibilità nello sviluppo”. Lo dichiarano congiuntamente i parlamentari M5S Giovanni Vianello ed Angela Masi.

Come detto per l’area di Taranto, è stata ipotizzata l’area di Laterza, al confine con la Basilicata, ma il sindaco Franco Frigiola ha già dichiarato la sua netta contrarietà. “Nei ricordi delle persone - affermano i due deputati - sono ancora vive le forti opposizioni al tentativo di costruzione di una centrale nucleare ad Avetrana e lo stoccaggio dei rifiuti nucleari che il governo Berlusconi voleva imporre a Scanzano Jonico. Inoltre, come si evince dalle mappe, tra le aree potenzialmente idonee, queste risultano meno idonee rispetto ad altre zone nel resto del territorio, e contestualmente sono molto lontane dalle sedi delle vecchie centrali nucleari". "Si pensi quindi - affermano Vianello e Masi -  ai rischi aggiuntivi connessi ai lunghi viaggi per trasportarle fino a qui. Infine questi territori sono fortemente vocati al turismo, un deposito nucleare potrebbe essere un forte deterrente per l’attrattività territoriale”.

Giornalista1

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