Il Tar di Lecce ha sospeso l'efficacia dell'ordinanza con cui, il 27 febbraio scorso, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, impose ad Arcelor Mittal e ad Ilva spa in amministrazione straordinaria, di individuare e risolvere entro 30 giorni le criticità delle emissioni dell'acciaieria pugliese. Nel giudizio, al fianco del Comune di Taranto si era schierato il Codacons nazionale che, nel processo dinanzi alla Corte di Assise, difende le presunte vittime dell'inquinamento prodotto dall'impianto siderurgico tarantino. Il provvedimento del sindaco prevedeva anche che, in difetto di adempimento, si dovesse procedere al blocco dell’area a caldo dell'acciaieria. Il Tar salentino ha fissato l'udienza di merito al 27 gennaio 2021, disponendo l'abbreviazione dei termini. Il Codacons ha depositato al Tar gli ultimi dati sull'inquinamento a Taranto, definendoli “allarmanti”, in quanto "attestano come nel 2020 si sia registrato un incremento del 128% di benzene nell'aria rispetto al 2019, che raggiunge il livello record del +215% nel perimetro dello stabilimento siderurgico. In crescita del +48% il Pm10, +30% per Pm 2,5".
Giovedì, 17 Dicembre 2020 19:08
LA DECISIONE/ Il TAR sospende l’ordinanza del sindaco di Taranto sulla riduzione dell’inquinamento in Ilva-ArccelorMittal In evidenza
Scritto da Giornalista1
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Cronaca, Politica & Attualità
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