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Giornale di Taranto - IL RAPPORTO/ Ecomafie, Legambiente “Puglia al secondo posto per illegalità”
Sabato, 12 Dicembre 2020 10:15

IL RAPPORTO/ Ecomafie, Legambiente “Puglia al secondo posto per illegalità” In evidenza

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 "Nel Rapporto Ecomafia 2020 la Puglia sale al secondo posto nella classifica nazionale dell’illegalità ambientale con 3.598 infrazioni accertate, con Bari e Lecce le province più colpite dai reati - dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, a margine della presentazione del Rapporto Ecomafia 2020. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, realizzato da Legambiente con il sostegno di Cobat E Novamont, che ha analizzato i dati frutto dell’intensa attività svolta da forze dell’ordine, Capitanerie di porto, magistratura, insieme al lavoro del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente nato dalla sinergia tra Ispra e Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente e dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Nella classifica regionale 2019 dell’illegalità ambientale, la Puglia sale al secondo posto (lo scorso anno era al terzo) con 3.598 infrazioni accertate (il 10,4% sul totale nazionale), 1.020 sequestri effettuati, 3.200 persone denunciate e 7 arrestate, mentre in quella provinciale Bari, Lecce, Foggia e Taranto sono rispettivamente al quinto, nono, tredicesimo e diciassettesimo posto con 1.012, 814, 647 e 513 infrazioni accertate. Nel ciclo illegale dei rifiuti nel 2019 la Puglia rimane al secondo posto con 835 infrazioni accertate (l’8,8% sul totale nazionale), 965 persone denunciate, 6 arrestate e 314 sequestri effettuati; nella classifica provinciale Bari e Foggia sono rispettivamente al settimo e nono posto con 233 e 185 infrazioni accertate. 

 

"Non diminuiscono l’abusivismo edilizio, i reati legati al ciclo dei rifiuti e quelli contro la fauna - ha commentato Tarantini - La nostra regione rimane in balia degli abbandoni e della combustione illecita dei rifiuti, mentre latitano gli abbattimenti degli edifici abusivi che continuano a essere sporadici. I numeri pugliesi di Ecomafia 2020 sono il frutto del capillare lavoro di controllo del territorio e di contrasto alle illegalità ambientali svolto in tutta la regione dalle Forze dell’Ordine e dalla magistratura, che nel 2019 ha contestato i delitti ambientali in 36 casi in applicazione della legge sugli ecoreati".

    Dal 1 gennaio 2019 al 17 ottobre 2020, in Puglia ci sono state 13 inchieste sulla corruzione in materia ambientale, con 30 persone arrestate, 110 denunciate e 13 sequestri effettuati. Una delle vicende più emblematiche sull’intreccio tra corruzione e ambiente riguarda l’operazione T-Rex, inchiesta della Guardia di Finanza di Taranto che ha indagato sull’ampliamento della discarica di Grottaglie. Sul fronte dell’archeomafia, l’aggressione criminale al patrimonio artistico e archeologico, la Puglia, una delle regioni più ricche di reperti archeologici ma anche di tombaroli attivi, nella classifica nazionale dell’arte rubata 2019 sale al 5° posto con 47 furti di opere d’arte. Per quanto riguarda il racket degli animali (corse clandestine di cavalli, combattimenti clandestini, traffico di animali da compagnia, commercio illegale di specie protette, macellazione clandestina, abigeato, bracconaggio e pesca di frodo), la Puglia scende al terzo posto con 801 infrazioni accertate (il 9,9% sul totale nazionale), 716 persone denunciate, un arresto e 320 sequestri effettuati. Nella classifica provinciale dell’illegalità contro la fauna nel 2019, Bari, Lecce, Taranto e Foggia si piazzano rispettivamente al sesto, quindicesimo, diciottesimo e ventesimo posto con 318, 148, 132 e 124 infrazioni accertate. Diverse le operazioni svolte dai Carabinieri Forestali contro l’abbattimento illegale di uccelli acquatici e svernanti presenti nelle zone umide della Provincia di Foggia e Bat.

Letto 2984 volte Ultima modifica il Sabato, 12 Dicembre 2020 10:19