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Martedì, 17 Novembre 2020 10:34

EFFETTO COVID/ Meno prevenzione, in Puglia +25% di diagnosi di tumori avanzati In evidenza

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Paura di accedere alle strutture sanitarie per il rischio di contrarre il Covid e rallentamento dei programmi di screening causato dall'emergenza sanitaria legata alla pandemia, hanno fatto aumentare del 20-25 per cento, in Puglia, le diagnosi di tumori in stadio avanzato. Ad affermarlo è il direttore della Chirurgia oncologica dell'Istituto tumori di Bari Irccs, Michele Simone: “Stiamo osservano un aumento significativo e preoccupante del 20-25 per cento delle forme tumorali avanzate, perché molti pugliesi trascurano i controlli preventivi per paura di recarsi nelle strutture sanitaria a causa del Covid”. Le aumentate diagnosi di tumori diffusi nell'organismo obbligano i chirurghi a lunghi e complessi interventi anche molto demolitivi e, di conseguenza, con prognosi tanto più infauste quanto più la malattia è avanzata. “In questo momento ho il quadro della situazione di Otorinolaringoiatria, Chirurgia toracica, urologica e generale – aggiunge il dottor Simone - La gente è fortemente condizionata dalla paura di ammalarsi di Covid perché c'è la tendenza a fare troppo allarmismo, una caccia alla streghe. Il paziente che contrae il Covid, se si prende anche il cancro, viene considerato una persona da cui prendere le distanze, una sorta di untore”. 

 

 Il fenomeno sarebbe piuttosto generalizzato in tutta la Puglia e per questo le chirurgie sarebbero ovunque sotto pressione. “Tante patologie, in questo momento, vengono messe da parte – rimarca Michele Simone - e il sistema sanitario soffre per l'eccessiva pressione dovuta all'emergenza Covid. Non si possono assicurare molte attività chirurgiche in quanto ci si trova davanti al rischio di potersi imbattere in una problematica importante che toglie lo spazio in Rianimazione ad un paziente che deve essere intubato per il Covid. Da una parte c'è la necessità di curare il Covid, dall'altra quella di curare altre malattie che vengono accantonate. Quello che sta accadendo, è che molta gente non si rivolge ai centri di riferimento e rimane a casa per paura di infettarsi”. L'aumento delle diagnosi di tumori in stadio avanzato, avrebbe proiettato la Puglia nel lontano passato, quando i sistemi di prevenzione non erano evoluti e diffusi come oggi. “Non si vedevano tanti casi così gravi da almeno una ventina di anni e tutto quello che si è creato in questi anni sembra inutile e questo perché si ha timore degli ospedali”, sostiene Simone. In Puglia, come anche in altre regioni italiane, l'emergenza sanitaria ha rallentato gli screening oncologici e per il dottor Simone si tratta di un dato “innegabile”. Il chirurgo barese avverte: “Ogni stadiazione del tumore si accompagna ad una prognosi e questa diventa tanto più infausta quanto più lo stadio è avanzato. Ma voglio rivolgere un appello ai cittadini che non si devono avere paura di rivolgersi alle strutture sanitarie, perché il rischio è quello di diagnosticare la patologia neoplastica quando è molto avanzata. Se oggi io dico che osserviamo un incremento di queste malattie intorno al 25 per cento, lo faccio basandomi sulla lettura delle cartelle cliniche, quindi, su dati oggettivi”.  

Giornalista1

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