I settori della pesca e della mitilicoltura sono fra i più colpiti dagli effetti del Covid a Taranto. “Dopo una parziale ripresa del mercato del pesce nei mesi estivi del post lockdown, il settore ittico sta subendo un nuovo fermo. Siamo molto preoccupati, siamo al minimo storico, l’attività è ridotta dell’80%”. Lo dichiara Luciano Carriero, presidente di categoria per Confcommercio Taranto. “Il mercato all’ingrosso del pesce da giornaliero si è ridotto a due volte a settimana” prosegue Carriero, mentre “le spedizioni in Italia, che assorbivano tra il 30 ed il 40% del prodotto, sono ferme. Altrettanto il mercato estero, completamente bloccato”. A tutto ciò, per Confcommercio Taranto, si aggiunge “il fermo della ristorazione che ha prodotto un calo delle vendite del 40% ed anche il dettaglio nelle pescherie ha subito rallentamenti: la gente sta comprando meno pesce”. “Non va meglio per il settore mitilicolo - aggiunge Carriero -. Il Covid colpisce duro anche il mercato della cozza di Taranto, che deve fare i conti con un'altra grave problematica: la concorrenza illegale determinata dalla reimmersione in mare (nel secondo seno del Mar Piccolo) del prodotto di provenienza estera”. “Problematica annosa - commenta Carriero - che vede i mitilicoltori tarantini impegnati in una sorta di crociata in difesa della cozza allevata in Mar Piccolo, produzione messa a rischio dalla contestuale presenza di notevoli quantità di prodotto proveniente da altri mari che potrebbe essere causa di una contaminazione dell’ecosistema”.
Venerdì, 13 Novembre 2020 06:38
EMERGENZE/ I settori della pesca e della mitilicoltura tra i più colpiti dagli effetti del Covid a Taranto In evidenza
Scritto da Giornalista1
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Economia, Lavoro & Industria
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