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Giornale di Taranto - ALTA TENSIONE/ Fim, Fiom e Uilm al Governo “fra 35 giorni ArcelorMIttal potrebbe andar via e tutti tacciono”
Venerdì, 30 Ottobre 2020 18:14

ALTA TENSIONE/ Fim, Fiom e Uilm al Governo “fra 35 giorni ArcelorMIttal potrebbe andar via e tutti tacciono” In evidenza

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I segretari generali di Fim Cisl, Roberto Benaglia, Fiom Cgil, Francesca Re David, e Uilm, Rocco Palombella, chiedono al Governo con un lettera di “rendere noto lo stato e i contenuti del confronto tra Arcelor Mittal e Governo sugli assetti societari e sul possibile ingresso di Invitalia attraverso il conferimento di capitali pubblici”. Chiedono inoltre di “rendere noto alle organizzazioni sindacali l’annunciato nuovo piano industriale ed ambientale”.Per le sigle metalmeccaniche, “a 35 giorni dalla scadenza (30 novembre 2020) entro cui AM InvestCo ha facoltà di recedere dal contratto di affitto previsto dall’accordo del 4 marzo, tutti tacciono. Tace il Governo, tace Arcelor Mittal, tace Invitalia”. Per i sindacati, “nel silenzio non è detto che “andrà tutto bene”, in particolare per i lavoratori del gruppo. In tutti gli stabilimenti continua il ricorso alla cassaintegrazione senza soluzione di continuità, il livello di investimenti anche nella manutenzione ordinaria degli impianti si è sostanzialmente azzerato, la sicurezza sul lavoro si è ridotta”. 

 

“Fim Fiom Uilm - si evidenzia - non intendono semplicemente assistere al finale di una vertenza a tratti surreale, non intendono rinunciare alla loro funzione di rappresentanza. Per questo riteniamo vadano rilanciate iniziative di mobilitazione, informazione, sensibilizzazione negli stabilimenti e nei territori di riferimento, a partire dalla caratterizzazione della vertenza ArcelorMittal nello sciopero del 5 novembre”. Infine le organizzazioni metalmeccaniche sostengono che “è Indispensabile, per il futuro della siderurgia e della manifattura in generale, salvaguardare le produzioni e le attività di trasformazione dell’acciaio in tutti gli stabilimenti ex Ilva e dell’impresa dell’indotto. - Imprescindibile la sostenibilità ambientale delle produzioni e la prevenzione e la sicurezza della salute all’interno degli impianti stessi”.

    “Prioritario destinare ingenti risorse pubbliche, europee e nazionali, insieme agli investimenti privati, a questi obiettivi per l’insieme del settore siderurgico”, concludono i tre segretari generali Fim, Fiom e Uilm.