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Domenica, 26 Luglio 2020 09:03

L’EVENTO/ Gli Ori di Taranto fonte d’ispirazione della Collezione di Dior presentata a Lecce In evidenza

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La collezione degli Ori, la cultura della Magna Grecia narrata dai reperti archeologici e il grande patrimonio del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MarTa in sigla) sono tra i protagonisti del progetto culturale curato dalla maison di moda Dior per la valorizzazione e la promozione del patrimonio della Puglia. Inoltre, la collezione degli Ori è stata fonte di ispirazione della collezione Cruise 2021 di Dior presentata nella sfilata a Lecce in piazza Duomo. Il progetto culturale a cura di Dior, ha affidato al video realizzato dal regista Edoardo Winspeare, il racconto di capolavori del patrimonio culturale del grande Salento, di cui fa parte anche Taranto 

“Siamo stati molto felici di accogliere al Museo il progetto culturale di Dior che ha visto la curatela della direttrice creativa di Dior, Maria Grazia Chiuri, la regia di Edoardo Winspeare e la partecipazione di Chiara Ferragni”  dichiara la direttrice del MarTa, Eva Degl’Innocenti.  “Gli Ori di Taranto - prosegue - sono stati fonte di ispirazione per Dior e hanno suscitato grande meraviglia in Chiara Ferragni che ha subito comunicato su Instagram le sue emozioni. Questo progetto ci ha consentito di coinvolgere anche il pubblico dei giovani grazie all’influencer, avvicinandoli a conoscere e ad apprezzare l’arte e la cultura”.

 

 Per Degl’Innocenti, “i Musei debbono attrarre i giovani senza intimidirli e riuscire a coinvolgere fasce di pubblico che finora non si sono avvicinate, il non-pubblico. E politica del MarTa - sottolinea Degl’Innocenti - si fonda sui valori della democrazia culturale, dell’inclusione e dell’accessibilità con un impegno costante e quotidiano nei confronti dei giovani grazie ai numerosi progetti di Educazione e Ricerca del Museo. Pertanto, l’attività di un’influencer che sa comunicare con i giovani può contribuire positivamente ed in modo complementare”.

A ciò si aggiunga che il Museo di Taranto, uno dei più famosi al mondo per la storia e la civiltà della Magna Grecia, di cui Taranto fu capitale nell’antichità, ha registrato, rispetto al giorno precedente la visita di Maria Grazia Chiuri e di Chiara Ferragni, un incremento del + 4.086% su Facebook, + 96% di utenti sul sito Internet del Museo, nonchè, annuncia il MarTa, un engagement rate superiore alla media e un coinvolgimento di molti giovanissimi su Instagram. In  appena 24 ore, si evidenzia infine,  l'attenzione sul Museo di Taranto e la sua notorietà hanno avuto un rilevante incremento.

Uno dei reperti più iconici del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, che ha ispirato le creazioni ammirate durante la sfilata Dior a Lecce è l’orecchino a navicella in oro.

Rinvenuto a Taranto, in via Umbria, risale alla seconda metà del IV sec. a.C.

 

La creatività degli artigiani orafi tarantini produce tra il IV e il I secolo a.C. gioielli di grande raffinatezza e qualità decorativa: i famosi “Ori di Taranto”. 

 

Per lo più rinvenuti nelle tombe, deposti come elementi di corredo, i preziosi costituivano per lo più oggetti personali del defunto, usati nella vita quotidiana o in particolari occasioni. Tra gli orecchini, elemento essenziale della parure della donna tarantina e quindi rinvenuti numerosi nei corredi funerari, si distingue per diffusione il tipo a navicella, attestato in diverse varianti. L’eccezionale esemplare di grandi dimensioni esposto al MArTA esibisce una complessa decorazione ottenuta con la tecnica della filigrana, della granulazione e con l’uso di fili godronati e lisci. La navicella è arricchita da pendenti ed elementi in lamina intagliata, come le figure femminili alate (Nikai) poste alle estremità.

Giornalista1

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