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Giornale di Taranto - ALTA TENSIONE/ ArcelorMittal non sta pagando i canoni di affitto ma la trattativa col Governo continua
Martedì, 21 Luglio 2020 08:55

ALTA TENSIONE/ ArcelorMittal non sta pagando i canoni di affitto ma la trattativa col Governo continua In evidenza

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“Con ArcelorMittal si sta trattando, la discussione prosegue”. Fonti vicine al dossier confermano ad AGI quanto hanno già dichiarato sia il premier Giuseppe Conte che il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Stamattina, come di consueto ogni lunedì, c’è stata una call conference per il punto della situazione alla quale hanno partecipato Mef, Mise (i due ministeri erano rappresentati da tecnici), Ilva in amministrazione straordinaria (che ha la proprietà degli impianti assegnati in fitto ad ArcelorMittal),e Invitalia, la società pubblica incaricata dal Governo del coinvestimento dello Stato in ArcelorMittal. 

 

15:06 (AGI) - Taranto, 20 lug. - “Dalla call di oggi - spiegano le fonti ad AGI - sono emerse le stesse cose che Conte e Patuanelli hanno dichiarato, e cioè che il negoziato è in corso”. Negli ultimi giorni il Governo ha impresso un’accelerazione al dossier ex Ilva, avendo già definito quelli relativi a Alitalia e Autostrade. Tuttavia non è ancora chiaro se questa accelerazione produrrà una intesa sul rilancio del gruppo dell’acciaio già prima della pausa feriale, oppure ci vorrà più tempo, essendo la questione complicata e con una serie di aspetti da vagliare. Non ultimo quello occupazionale, visto che nel piano industriale 2020-2025 presentato al Governo lo scorso 5 giugno, ArcelorMittal ha indicato una riduzione di forza lavoro nel gruppo di 3200 unità. Riduzione respinta sia dal Governo che dai sindacati. Novembre, in ogni caso, è il paletto temporale fissato dall’accordo del 4 marzo, nel senso che entro il penultimo mese di quest’anno tutta l’operazione di riassetto, con l’ingresso dello Stato, deve perfezionarsi e concludersi, altrimenti ArcelorMittal potrà disimpegnarsi pagando una penale di 500 milioni di euro. Il Governo preme per una svolta green, basata sulla progressiva e graduale riconversione dell’acciaieria di Taranto, dall’area a caldo con gli altiforni che fondono i minerali al forno elettrico e all’idrogeno, mentre Taranto, dalle istituzioni locali ai sindacati, chiede coinvolgimento nella trattativa e informazione sui suoi contenuti, cosa che sinora non è avvenuta suscitando forti proteste. Ai primi di agosto, infine, scade la nuova rata del canone di fitto che ArcelorMittal deve versare a Ilva in amministrazione straordinaria. Quella precedente, a maggio, non è stata corrisposta, sebbene l’accordo di marzo abbia dimezzato l’importo dei canoni con trasferimento del 50 per cento non pagato alla regolarizzazione del prezzo finale di acquisto (il contratto di fitto di ArcelorMittal prevede infatti l’opzione di acquisto). Da vedere quali eventuali iniziative attuerà Ilva in amministrazione straordinaria se anche questa rata del fitto non dovesse essere versata. I commissari potrebbero escutere anche la fideiussione ma non è detto che si ricorra a questo, tanto più che è in atto un trattativa e che ArcelorMittal ha affermato di non aver versato il canone perché è tutta l’intesa dello scorso marzo che deve essere ora ridiscussa perché alla crisi del mercato, che c’era già allora, si è aggiunta quella del Covid.