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Giornale di Taranto - CANTIERE TARANTO/ L’on.Turco “voglio arrivare ai Giochi del 2026 con l’Acquario e con la riconversione della città avviata”
Lunedì, 06 Luglio 2020 19:06

CANTIERE TARANTO/ L’on.Turco “voglio arrivare ai Giochi del 2026 con l’Acquario e con la riconversione della città avviata” In evidenza

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Passo avanti, nell’ambito della riconversione di Taranto, dei progetti relativi alla cessione alla città, da parte della Marina Militare, della banchina Torpediniere in Mar Piccolo, al laboratorio merceologico del porto e all’acquario. Lo ha annunciato oggi pomeriggio, in un punto stampa nella Prefettura di Taranto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega alla programmazione economica, Mario Turco.  “Non ci limitiamo ad annunciare i progetti o a programmare, ma diamo attuazione, che è poi la fase più complessa - ha dichiarato Turco -. Dopo aver sostenuto e accelerato in 40 giorni le operazioni di protocollo in città vecchia per avviare immediatamente i cantieri, oggi abbiamo anche istituito per Taranto un laboratorio scientifico merceologico di certificazione agroalimentare".

 

"Lo abbiamo già finanziato - ha aggiunto -  nel Tavolo del Contratto di sviluppo del 22 maggio e il Cnr ha aggiunto ulteriori 500mila euro. Questo laboratorio si insedierà all’interno dell’Autorità portuale”. Per Turco, il laboratorio merceologico è “una infrastruttura  importante, con servizi indispensabili per rendere più efficiente il porto”. Annunciato poi che “il coordinamento del centro di ricerche ambiente, salute e prevenzione delle malattie del lavoro, che sorgerà nel Tecnopolo del Mediterraneo, sarà affidato al Cnr con il professor Gigli”. Turco ha anche annunciato che è stato “finalmente definito  il trasferimento, al territorio di Taranto, e allo specifico all’Autorità portuale, della banchina Torpediniere con l’ammodernamento della base navale della Marina Militare. "Le delibere del 22 maggio prevedevano infatti  il trasferimento della banchina Torpediniere - ha puntualizzato Turco -, ma in cambio la Marina ci chiede l’ammodernamento della base di Mar Grande sia per recuperare gli ormeggi persi in Mar Piccolo,  sia per avere nuove strutture di attracco per le navi. Abbiamo definito oggi il protocollo e il percorso finanziario. La Marina chiederà al prossimo Cipe, in programma entro luglio, la valutazione finanziaria del progetto di ammodernamento della base navale”. Si calcola una spesa di circa 200 milioni.

 

Circa poi l’acquario previsto a Taranto e anch’esso inserito tra i progetti del Contratto di sviluppo per 50 milioni, Turco ha annunciato che “oggi, grazie alla presenza della Soprintendenza, della Marina Militare, e dei ministeri dei Beni Culturali e Difesa. abbiamo anche individuato la sede”.

“Sorgerà - ha annunciato - nell’area della banchina Torpediniere. Questo permetterà di creare un polo turistico con una serie di laboratori che potremmo realizzare col supporto dell’Università e del Cnr. All’interno dell’acquario - ha spiegato Turco - realizzeremo un centro studi, un museo ed una zona arecheollgica all’interno dell’ospedale militare. La banchina sarà un punto di attracco”.  

“La nostra scommessa - ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - è arrivare ai Giochi del Mediterraneo del 2026 a Taranto con l’acquario e con la riconversione della città avviata”. Le delibere relative all’acquario e al potenziamento della base della Marina saranno formalizzate a luglio dal Cipe.Inoltre, per la facoltà di Medicina dell’Universita di Bari, oggi è stato fatto un sopralluogo nella ex sede Banca d’Italia.

“Abbiamo deciso di avviare una cabina di regia aperta che permetta a tutti i soggetti interessati - ha annunciato Turco - di seguire settimanalmente le opere di riqualificazione del piano terra. Opere necessarie per ospitare i 60 studenti del corso di Medicina, già deliberato dall’Anvur”. Inoltre Palazzo Frisini, che appartiene alla Provincia di Taranto e che da molti anni è fuori uso, “nelle prossime sedute del Cis - ha detto Turco - sarà oggetto di attenzione per procedere alla delibera di riqualificazione. Vogliamo metterci uno dei centri di ricerca che Taranto che ospiterà. O quello salute e ambiente, con Cnr, Inail e Università, oppure il Tecnopolo del Mediterraneo. Per il quale - ha aggiunto - contiamo che in questa settimana il Consiglio dei ministri completi l’iter amministrativo. Abbiamo infatti il problema di dove insediare il Tecnopolo”.

Turco ha infine annunciato che il Cnr “ha deliberato l’istituzione di un dipartimento a Taranto. Si consolida così il rapporto tra Taranto, Cnr e Università. Senza la ricerca - ha concluso -, non può esserci riconversione economica di Taranto. Dobbiamo puntare sulla qualità del lavoro per offrire delle opportunità ai giovani che qui si formano, si laureano e si specializzano”. 

 

“Non posso accettare quello che è accaduto sabato scorso. Come sottosegretario e soprattutto come cittadino”. Lo ha detto oggi, in un punto stampa in Prefettura a Taranto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega alla programmazione economica, Mario Turco, riferendosi alla nube di polvere ferrosa e siderurgica che il maltempo, pioggia battente e vento forte, ha sollevato dallo stabilimento ArcelorMittal, ex Ilva, abbattendola sul vicino rione Tamburi di Taranto.

A Melucci “ciò che è accaduto sabato non doveva accadere, ma io penso a lavorare”

 Per Turco, “è accaduto sabato scorso quello che non dovrebbe mai accadere in una industria definita, da qualcuno, un gioiello”. Quest’ultimo riferimento di Turco era all’amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli. “Non dovrebbe accadere quello che è accaduto”, ha insistito il sottosegretario. Circa la soluzione della vicenda ArcelorMittal, “il Governo - ha aggiunto Turco - sa e saprà dare in tempi brevi dare in tempi brevi delle risposte”. Rispondendo poi al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che ha invitato Turco a dare priorità alla vicenda del polo dell’acciaio, Turco ha sostenuto: “Io mi occupo di investimenti, questa è la mia delega”. E sul caso ArcelorMittal, ha poi specificato che “il Governo ha ereditato in gestore, perché non l’ha scelto, ha ereditato un contratto, ha ereditato una serie di problematiche giuridiche, sia penali che civili. Però, per la prima volta - ha sostenuto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio -, questo Governo sta dando una speranza perché entrerà nella risoluzione del problema e questo è già una garanzia”.

 

 Tornando ancora sulla polemica sollevata dal sindaco di Taranto, che oggi non ha partecipato ai sopralluoghi programmati dallo stesso Turco per verificare dove allocare alcuni progetti finanziati dal Contratto di sviluppo per Taranto, Turco ha dichiarato che “se noi confondiamo le problematiche della riconversione economica di Taranto, da nessun Governo, prima di questo, mai affrontata, con la problematica Ilva, la riconversione non partirà mai. Io - ha ribadito - mi sto interessando di riconversione economica. Io penso a lavorare - ha detto ancora tagliando corto sulla protesta del sindaco -. Io sono qui, chi vuole lavorare si sieda qui a lavorare”.

Il sottosegretario alla presidenza ha puntualizzato che “Ilva non è un problema del Contratto istituzionale di sviluppo che tende invece a dare invece risposte economiche e culturali. Sino a ieri nel Cis Taranto c’erano interventi che non avevano un moltiplicatore economico e sociale. Erano interventi slegati. Noi abbiamo invece cambiato  marcia”.

Secondo il sottosegretario Turco, “Taranto sinora ha perso solo pezzi. Adesso abbiamo  invertito il percorso, con progetti, atti concreti e soldi. Taranto, per venti anni, ha sentito solo chiacchiere e non è stato creato nemmeno un solo posto di lavoro nuovo. Stiamo lavorando - ha concluso Turco - perché nel 2026, anno dei Giochi del Mediterraneo a Taranto,  ci sia l’acquario aperto insieme una nuova visione della città ed una prospettiva completamente diversa”.