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Sabato, 04 Luglio 2020 21:51

MALTEMPO/ Il quartiere Tamburi di Taranto invaso dalle polveri del siderurgico. Giustizia per Taranto “la copertura dei parchi è inutile” In evidenza

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L'ondata di forte maltempo che si é abbattuta oggi pomeriggio su Taranto, con vento e pioggia, ha determinato pesanti impatti nel rione Tamburi. A causa della vicinanza tra il quartiere e l'acciaieria ArcelorMittal, le strade e le piazze dei Tamburi sono state infatti invase da grandi quantitativi di polveri minerali e siderurgiche sollevatesi dall'area industriale. Il cielo dei Tamburi si é colorato di rossastro, effetto ferro, costringendo i cittadini a chiudersi in casa bloccando finestre e verande. Moltissime proteste sui social che hanno denunciato le condizioni di grave invivibilitá nel rione Tamburi per la vicinanza dell'acciaieria ArcelorMittal. Non é certo la prima volta che ai Tamburi accadono eventi del genere. Da anni infatti  il rione e i suoi cittadini sono sottoposti a limitazioni e precauzioni nei giorni classificati Wind Day da Arpa Puglia. 

Giustizia per Taranto “copertura parchi minerali inutile”

 

Quanto accaduto dimostra “l’inutilità della copertura dei parchi minerali”. Lo dice il movimento ambientalista “Giustizia per Taranto”. “Queste polveri arriveranno lontano, non solo sul quartiere Tamburi. Ecco a voi 'il più bell'impianto d'Europa'" dice ancora il movimento con polemico riferimento a quanto dichiarato giorni fa, nella trasmissione televisiva “Porta a Porta” a proposito dello stabilimento di Taranto, dall’amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli.

 

Per “Giustizia per Taranto”, “chi continua a pensare che Ilva sia compatibile con la vita umana è cieco o in malafede”. Gli ambientalisti si riferiscono soprattutto al fatto che le polveri minerali non sono solo nei parchi dove sono stoccate le materie prime per la produzione dell’acciaio ma anche in altre aree della fabbrica. Solo i due parchi, minerali e fossile, sono stati coperti con delle gigantesche cupole attraverso una spesa di 300 milioni complessivi (si tratta di una delle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale del siderurgico) e questo proprio per evitare la dispersione delle polveri. Altrettanto si sta facendo anche con i nastri trasportatori, dove i lavori sono ancora in corso, ma per come è strutturato il complesso ArcelorMittal le polveri siderurgiche si sollevano da tante altre parti, come è accaduto oggi a causa del vento molto forte. Non a caso le scuole del rione Tamburi sono state sottoposte a dei lavori, tra cui la ventilazione meccanica degli ambienti, per mettere al riparo gli alunni e lo stesso quartiere, nei giorni classificati come Wind Day, deve misurarsi con misure di precauzione suggerite a titolo di prudenza da Asl Taranto.

 

 Gli effetti del maltempo, intensificati dal trasporto delle polveri del siderurgico, hanno provocato forti proteste tra i residenti dei Tamburi. Tra l’altro, proprio stamattina Comune di Taranto, Comuni dell’area di crisi ambientale, Camera di Commercio e Provincia di Taranto hanno presentato un documento congiunto dove chiedono al Governo di mandar via ArcelorMittal e di superare l’attuale assetto della fabbrica con un accordo di programma sul modello Genova e Trieste.

Oggi, infine, è partita per il premier Giuseppe Conte una terza lettera, via pec, con la sottoscrizione di 18 associazioni e 2030 cittadini (il testo è sempre uguale ma ogni volta viene aggiornato il numero dei sottoscrittori) dove si ribadisce che “è il momento di cambiare strada, di chiudere la vecchia fabbrica della morte e di riconoscere a Taranto un giusto risarcimento, a partire dall’istituzione di una no-tax area e un piano di bonifica e riconversione economica”. 

Giornalista1

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