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Giornale di Taranto - BENI CULTURALI/ Riapre il Castello Aragonese di Taranto, inaugurato “Il Maschio” ala restaurata
Giovedì, 02 Luglio 2020 07:30

BENI CULTURALI/ Riapre il Castello Aragonese di Taranto, inaugurato “Il Maschio” ala restaurata In evidenza

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Da ieri il castello aragonese di Taranto, della Marina Militare, è di nuovo aperto alle visite guidate dopo l’interruzione per il Covid ed è soprattutto visitabile per intero, visto che ieri è stata inaugurata un’ala, il cosiddetto “Maschio” del Castello, sinora chiusa per lavori di restauro.

     Come ha spiegato l’ammiraglio Francesco Ricci, curatore del castello, “oggi si corona un lavoro che per quanto riguarda il restauro del “Maschio” ha richiesto quasi due anni ed è stata opera estremamente meritoria del team di restauro del castello. Team - ha rilevato Ricci - che ha fatto qualcosa di straordinario perché in due anni ha riportato alla luce il “Maschio” così come era 500 anni fa e i risultati sono stati estremamente interessanti per diversi motivi. Abbiamo infatti riportato il “Maschio” nella configurazione che aveva prima che lo coprissero di intonaco nell’800 e nel ‘900. Poi - ha aggiunto Ricci - è diventato molto più bello, perché non c’è paragone tra come era prima e come è adesso, e anche dal punto di vista della sicurezza è migliorato perché tendevano a staccarsi alcune parti”. Infine, ha detto Ricci, “ed è la cosa più importante, riportando alla luce le strutture murarie sottostanti l’intonaco, è emersa la struttura originaria del “Maschio” con due aperture originarie, al piano terra e al primo piano, che sono tipiche delle strutture castellari del dodicesimo-tredicesimo secolo. Questo - ha affermato Ricci - ci permette di retrodatare il “Maschio” al periodo svevo-angioino o addirittura normanno. Trovata poi la cornice di una finestra realizzata con delle rosette a punta di diamante, appartenenti al periodo angioino. Quindi il “Maschio” risale con ogni probabilità - ha spiegato Ricci - al periodo normanno, svelo, angioino ed è stato poi incorporato dagli aragonesi nel loro castello”. 

 

Restauro, ricerca archeologica e  apertura al pubblico, sono i tre aspetti della valorizzazione del castello di Taranto, ha aggiunto Ricci, che ha poi sottolineato che la ricerca ha permesso di scoprire tracce che risalgono a quasi tremila anni di storia mentre l’anno scorso i visitatori hanno tagliato il traguardo di un milione a partire dal 2005, anno dell’apertura al pubblico del maniero. Col restauro del “Maschio”, ha detto ancora Ricci, “abbiamo superato il 75 per cento dell’intero castello” che ha poi dato atto all’ammiraglio Salvatore Vitiello, attuale numero 1 della Marina Militare a Taranto, che “pensa al successo dell’impresa, ad avere sempre più visitatori e a far avanzare il restauro archeologico”.

   Lo scorso anno il castello di Taranto, tra i beni culturali pugliesi più visitati, ha registrato l’afflusso di 138.587 visitatori, superando del 14% risultato ottenuto nel 2018 di  121.575 visitatori. Di questi, sono 68.284 dall’Italia, Taranto esclusa, e 20.991 stranieri.