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Martedì, 23 Giugno 2020 08:22

IL BLITZ/ Spacciavano davanti alle scuole superiori, 16 arresti a Taranto In evidenza

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 Rifornivano di cocaina, hashish e marijuana le piazze di Taranto e provincia. Con 16 arresti, la Squadra Mobile di Taranto ha sgominato una nuova rete di criminalità nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Lecce. I 16 arrestati, su ordinanza del gip del Tribunale di Taranto, sono indiziati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e all’esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse.

    La droga veniva spacciata anche davanti alle scuole. Ed è proprio da ciò che avveniva davanti agli edifici scolastici, dalla droga venduta ai giovanissimi degli istituti superiori e poi sequestrata dagli agenti, che l’inchiesta ha preso  le mosse.

    L’indagine della Polizia di Taranto ha subito individuato la centrale dello spaccio, ubicata in un edificio del capoluogo. Gli inquirenti la descrivono così: “Una roccaforte impenetrabile, caratterizzata da un contesto ad elevata densità criminale”. Qui il sodalizio dedito allo spaccio, “con impressionante capacità organizzativa”, caratterizzato “dalla disponibilità di ingenti quantità di denaro contante”, da “spregiudicatezza”  ma anche dal possesso di “numerose armi e munizioni”, tutte sequestrate nel blitz di oggi, nonché dal “frequente ricorso alla violenza nei confronti dei debitori insolventi”, era in grado di soddisfare le richieste di assuntori e di molti pusher.

    Sia a Taranto che nei comuni della provincia veniva garantito un “continuo e sicuro approvvigionamento di cocaina, hashish e marijuana”, assicura la Squadra mobile di Taranto. In provincia, in particolare, i riferimenti dell’organizzazione potevano contare sulla copertura di attività commerciali e di circoli ricreativi, questi ultimi adibiti anche a centri per l’esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse. 

 

 In una conferenza stampa in modalità audio video, i vertici della Questura hanno spiegato che i pusher, pur essendo molto giovani, si sono tuttavia dimostrati in grado di movimentare consistenti quantitativi di droga. La “clientela” era costituita, prevalentemente, da studenti di scuola superiore ai quali la droga veniva ceduta anche in prossimità degli istituti scolastici, all’orario di entrata e di uscita dalle lezioni. Quartier generale dello spaccio, erano alcuni edifici di via Plinio, nel comprensorio Beni Stabili, palazzi già oggetto in passato di numerose operazioni di Polizia, diventati un impenetrabile bunker ed erano punto di riferimento per i consumatori di droga. Diversi i nuclei familiari che tenevano  le fila dell’associazione. Accanto a loro, una fitta rete di sodali, incaricati di presidiare la zona di spaccio ed effettuare le consegne al minuto o il trasporto della droga. Il gruppo non solo poteva soddisfare le richieste che arrivavano a qualsiasi ora del giorno e della notte. Numerosi, infatti,  i pusher che operavano come singole cellule sparse sul territorio della città, che si approvvigionano dal gruppo, come emerge da un “libro mastro” sequestrato a casa di uno degli arrestati. La droga veniva spacciata anche a Martina Franca attraverso un’ulteriore associazione criminale, capeggiata da un imprenditore della ristorazione.

Giornalista1

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