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Giornale di Taranto - FASE 2/ La ripartenza a Taranto comincia da un buon caffè da gustare al tavolino di un bar all’aperto
Lunedì, 18 Maggio 2020 13:38

FASE 2/ La ripartenza a Taranto comincia da un buon caffè da gustare al tavolino di un bar all’aperto In evidenza

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L’avvio stamattina della fase 2 a Taranto, dopo i giorni del lockdown, la si è colta nel maggior traffico nelle strade, nei negozi tutti aperti e nella comparsa dei tavolini all’esterno dei bar con i primi clienti seduti, a distanza di sicurezza, per consumare un caffè e riassaporare il piacere di quattro chiacchiere in compagnia. Non molti - almeno nelle principali vie commerciali - i negozi che hanno deciso di attendere ancora un altro pò prima di rialzare le saracinesche. La maggioranza degli esercizi si è invece subito rimessa al lavoro e c’è stato anche qualche esercizio che stamattina aveva all’esterno una discreta fila di clienti in attesa di rientrare. Laddove ci sono le fila fuori dai negozi, sono però ordinate. I clienti osservano la distanza di almeno un metro e portano la mascherina. All’ingresso degli esercizi, poi, più di un cartello raccomanda il rispetto di tutte le precauzioni.

 

Nell’abbigliamento, ci sono importanti negozi della città che hanno organizzato la possibilità di ricevere i clienti per appuntamento nelle ore di chiusura dell’attività. Basterà prenotarsi telefonicamente. E sarà possibile pianificare un appuntamento anche negli orari di apertura: 9.30-13 e 16.30-20. “Il nostro obiettivo è garantirvi un’esperienza di shopping in piena sicurezza” ha postato uno degli esercizi più noti a Taranto. Prenotazioni obbligatorie, invece,per barbieri e parrucchieri che hanno tutti riaperto questa mattina. E ci sono parrucchieri uomo-donna che hanno subito postato sul social Instagram le foto del salone con i clienti distanziati, insieme alla scritta “Finalmente ripartiti”.  “Ma un primo bilancio - spiega Confcommercio Taranto - potrà farsi solo questa sera, meglio ancora tra qualche giorno”. C’è grande attesa anche tra i ristoratori, che a Taranto hanno creato un nuovo sodalizio - 180 circa gli aderenti - chiamato “Unione Ristoratori Taranto”. Fra le richieste avanzate, l’azzeramento delle tasse comunali per il 2020, la proroga credito d’imposta su spese adeguamento per messa in sicurezza degli ambienti lavorativi e la stipula di un protocollo d’intesa col prefetto di Taranto. “Abbiamo ricevuto le prime risposte - spiegano i ristoratori affiliati all’Unione di Taranto -, domani ci sarà la delibera del Comune per gli spazi esterni e la possibilità di occupare gli spazi pubblici. L’assessore Gianni Cataldino ha confermato che il Comune sta facendo il massimo per concessioni rapide e senza troppa burocrazia per tutti gli esercenti della ristorazione. Probabilmente saranno utilizzate delle autocertificazioni”.

 

Ieri sera il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha espresso i suoi auguri alle attività oggi ripartite. Il Comune di Taranto, già da qualche giorno, tra risorse prontamente disponibili e mutui in programma, ha predisposto un pacchetto di misure che stanzia più di 4 milioni di euro per il 2020. Fondi che vanno ad aggiungersi ai circa 4 milioni di euro già in parte erogati o appostati per i buoni spesa alimentare, i contributi sugli affitti, il bilancio partecipativo e la proroga delle concessioni balneari. E da oggi, infine, torna le celebrazione delle messe nelle chiese con la partecipazione dei fedeli. All’ingresso delle chiese ci sono i cartelli con le raccomandazioni da seguire. Ci sono chiese, come quella centralissima del Carmine a Taranto, che hanno rimosso i banchi sostituendoli con le sedie, poste tutte distanziate:  create 55 sedute. Sempre al Carmine, inoltre, non si andrà più all’altare per ricevere la comunione, ma il sacramento sarà portato dal sacerdote e dai ministranti direttamente ai fedeli dove sono seduti. Inoltre, il Carmine, per favorire la partecipazione ha previsto anche una messa in più nella mattinata di domenica e condensato in 45 minuti la loro durata per evitare che i fedeli sostino in chiesa per molto tempo. Altre chiese, invece, hanno lasciato i banchi ma su ciascuno hanno apposto piccoli cartelli adesivi che indicano dove ci si deve sedere.