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Giornale di Taranto - LO STRAPPO/ Soprusi nella gestione della cassa integrazione, Fiom Cgil presenta esposto contro ArcelorMittal a Inps e Ispettorato del Lavoro
Sabato, 16 Maggio 2020 20:50

LO STRAPPO/ Soprusi nella gestione della cassa integrazione, Fiom Cgil presenta esposto contro ArcelorMittal a Inps e Ispettorato del Lavoro In evidenza

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La Fiom Cgil chiede con un esposto ad Inps e Ispettorato del Lavoro di intervenire su ArcelorMittal perchè ritiene che l'azienda stia commettendo "soprusi" nella gestione della cassa integrazione Covid 19 che nel siderurgico di Taranto coinvolge più di 3000 addetti. La Fiom riferisce che, "in data 14 maggio, ArcelorMittal, a distanza di pochi giorni dalla ripartenza di alcuni impianti, ha comunicato alle organizzazioni sindacali il fermo degli stessi impianti senza una giusta causa e utilizzando impropriamente la cassa integrazione scaricando il costo del lavoro verso l’istituto previdenziale".

 

Per la Fiom, "la sospensione delle attività con la conseguente collocazione in cassa integrazione per ulteriori 1000 lavoratori non è avvenuta per motivi di ritiro degli ordini già esistenti, bensì per una volontà aziendale non ben precisata. Secondo una parziale ricostruzione da parte dell’azienda - spiega il sindacato -, si tratta di una condizione momentanea legata ad un rallentamento delle stesse aziende che, a tutt’oggi, non hanno ritirato gli ordinativi precedentemente assunti". Per la Fiom, ArcelorMittal avrebbe potuto continuare con le attività previste, con gli impianti da poco avviati, stoccando il prodotto richiesto per poi commerciarlo". Inoltre, "a seguito della comunicazione della fermata dei reparti, nello specifico il laminatoio a freddo e il treno lamiere, abbiamo riscontrato una serie di criticità nell’utilizzo dell’ammortizzatore sociale". Ovvero, spiega il sindacato, sulla rotazione del personale l'azienda "ha selezionato il personale a cui inviare la lettera di collocazione in cassa integrazione a data da destinarsi, nonostante ci fosse la possibilità di una rotazione equa tra i lavoratori. Infatti  - dice la Fiom -, in molti reparti di manutenzione e non solo, a parità di mansione, il personale può effettuare una rotazione così come avvenuto precedentemente".