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Giornale di Taranto - L’ANCE DI TARANTO GUARDA AL PORTO
Lunedì, 12 Agosto 2013 08:37

L’ANCE DI TARANTO GUARDA AL PORTO

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Il Porto di Taranto appare come l’orizzonte più prossimo del processo di integrazione produttiva per la città e la sua provincia ed è per questa ragione che l’ANCE Confindustria, da sempre attenta alle dinamiche dello sviluppo, ha deciso di dotarsi di strumenti di indagine, ricerca, progetto, approfondimento e lavoro che siano in grado di preparare il terreno a impresa e lavoro locale. In quest’ottica va inserita la recente la collaborazione formalizzata tra l’ANCE tarantina e il comandante Michele Conte, già presidente dell’Autorità Portuale di Taranto (nel 2007), vice presidente vicario dell’ASSODIPORT (2002-2005) ex segretario generale della stessa autorità per oltre un decennio e con competenze nel settore manageriale (USL TA/5, AMIU, ITALSIDER e ILVA). Ci siamo dotati della consulenza di un uomo di esperienza che i processi che oggi si determinano in capo al porto di Taranto conosce bene e in parte ha contribuito a costruire – spiega Antonio Marinaro, presidente dell’ANCE ionica – Una figura che speriamo possa consentire al tessuto imprenditoriale tarantino di entrare meglio nelle dinamiche che oggi si stanno sviluppando attorno e nel porto di Taranto: dalla piattaforma logistica, ai programmi di dragaggio a quelli connessi allo sviluppo di attività collegate allo scalo tarantino. Le aziende edili tarantini dunque affinano le armi per competere a pieno titolo e sottrarre ogni tipo di alibi a chi li vorrebbe esclusi. Siamo in grado di sostenere e contribuire a quel processo di diversa industrializzazione dell’area di Taranto – sottolinea Marinaro – e abbiamo chiesto al comandante Conte di capire al meglio la strada da percorre in questa direzione. Le motivazioni di questa collaborazione – spiega lo stesso Conte – hanno come obiettivo la ricerca e l’implementazione di opportunità di intrapresa all’interno del Porto, nel contesto più ampio non solo della logistica ma anche del reimpiego di beni demaniali, soprattutto in materia di progetto di finanza, al fine di creare opportunità di investimento non solo rispetto alle esigue disponibilità di fondi pubblici, ma anche e soprattutto di risorse private.
Ultima modifica il Mercoledì, 02 Ottobre 2013 05:44