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Giornale di Taranto - LA PROTESTA DEI SINDACI/ Slitta la riapertura dell’Ospedale di Castellaneta
Mercoledì, 22 Aprile 2020 16:21

LA PROTESTA DEI SINDACI/ Slitta la riapertura dell’Ospedale di Castellaneta In evidenza

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"L'ospedale  San Pio di Castellaneta non riaprirà entro il termine di 15  giorni come garantito dal direttore generale dell'Asl di Taranto durante la conferenza dei sindaci del 9 aprile scorso, alla presenza del governatore Michele Emiliano, e comunicato in più occasioni dallo stesso manager". Lo dicono i sindaci di Castellaneta, Laterza, Ginosa, Massafra, Mottola, Palagianello e Palagianello, Comuni dell’area occidentale di Pasqua. Il San Pio è stato temporaneamente chiuso a partire dall’8 aprile e l’attività sospesa perché, a seguito di una trentina di casi positivi di Coronavirus, verificatisi tra il personale medico e paramedico, si è deciso di effettuare una sanificazione degli ambienti e di sottoporre a nuovi controlli, in corso di svolgimento, lo stesso personale. I sindaci dicono che il cronoprogramma dell'esecuzione dei tamponi al personale sanitario del San Pio indica il prossimo 27 aprile come data di ultimazione di questa attività e non più il 24, come comunicatoci dal direttore generale Asl. “Lo stesso Rossi - affermano i sindaci - ha dunque disatteso le raccomandazioni giunte dal presidente della Regione Puglia e dai sindaci di comprimere i tempi per la riapertura del San Pio. Infatti - affermano -, appare chiaro che, se altri tamponi devono essere eseguiti al 27 aprile, la riapertura sembra procrastinata alla prima decade di maggio”

 

Per i sindaci, “l’inevutabile ritardo della riapertura della struttura ospedaliera rispetto alla data promessa, il trasferimento di operatori del nosocomio di Castellaneta presso altri presidi, stabilito per alcuni lavoratori della Sanità Service distaccati al Moscati, il mancato riscontro oggettivo sul potenziamento dei reparti di Ostetricia-Ginecologia e Pediatria, il mancato avvio dell’Utic, così come richiesto con le nostre note delle ultime settimane, evidenziano un’azione della dirigenza sanitaria segnatamente opposta alla collaborazione istituzionale con i sindaci del versante occidentale nonché una sua inadeguatezza nella gestione della problematica”. “Difronte al rischio che il nostro territorio resti privo di un presidio ospedaliero di Primo Livello, in violazione del diritto fondamentale alla salute, costituzionalmente garantito, siamo a chiedere - affermano i sette sindaci del Tarantino - di poterci confrontare lealmente con l’Ente Regione ed evitare che la protesta prenda il sopravvento rispetto alla dialettica istituzionale che abbiamo sempre privilegiato”.