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Giovedì, 19 Marzo 2020 18:46

CORONAVIRUS/ 4300 le persone controllate dai carabinieri negli ultimi 10 giorni, denunciati in 605, riscontrata una crescente sensibilità da parte della cittadinanza verso il rispetto delle restrizioni In evidenza

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 Sono 4300 le persone che negli ultimi dieci giorni i Carabinieri di Taranto hanno controllato in tutta la provincia nell’ambito delle disposizioni sul Coronavirus. Di queste, 605 sono state denunciate alla Magistratura per violazione dell’articolo numero 650 del codice penale (inosservanza del provvedimento dell’autorità), in quanto sorprese in transito, su strade pubbliche, per motivi diversi da quelli ammessi per poter circolare (lavoro, esigenze di salute o stati di necessità, soprattutto fuori dal comune di residenza o domicilio). In alcuni casi, dicono i Carabinieri, sono state fornite “fantasiose giustificazioni”. Inoltre, 25 persone sono state denunciate per violazione degli articoli 495 (false attestazioni sull’identità personale) e 496 (false dichiarazioni sull’identità personale). I trasgressori hanno infatti giustificato la propria presenza in strada con dichiarazioni non veritiere oppure hanno fornito false generalità ai Carabinieri. Inoltre, a Grottaglie c’é stata la chiusura di un circolo privato che consentiva il raduno di avventori e di due attività commerciali di generi alimentari non di prima necessità, aperte nonostante l’obbligo di chiusura. A Taranto, invece nel rione Paolo VI, denunciate in stato di libertà, per inottemperanza dell’ordine dell’autorità, 10 persone sorprese ad ammassare in una piazzetta pile di rifiuti e legna da dare alle fiamme in occasione della ricorrenza del falò di San Giuseppe. In linea generale, i Carabinieri di Taranto dichiarano di aver riscontrato, a fronte di un’intensificazione dei controlli, sia “una crescente sensibilità da parte della cittadinanza verso il rispetto delle restrizioni”, che “il sincero apprezzamento della gente per il lavoro svolto dai miliari a favore della collettività”. I Carabinieri - si evidenzia -, grazie alla capillare distribuzione sul territorio dei propri presidi, in questo difficile momento stanno garantendo “non solo la consueta fermezza nei confronti di chi trasgredisce, ma anche una costante opera di rassicurazione sociale e di affettuosa presenza fra la gente”.

Giornalista1

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