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Martedì, 25 Febbraio 2020 22:23

CORONAVIRUS / Emiliano “Puglia preparata per eventuale caso 1” Montanaro “servono 300mila occhialini e mascherine” In evidenza

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“Restano confermate tutte le disposizioni impartite ieri in materia di prevenzione. Quindi si invitano tutti i cittadini provenienti dalle regioni in cui ci sono focolai (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna) a contattare il proprio medico di Medicina generale o il dipartimento della Asl di riferimento territoriale”. Lo ha detto questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa (nella sede del Dipartimento regionale della Salute) il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che in mattinata ha partecipato con i colleghi delle Regioni italiane al vertice convocato dal premier Giuseppe Conte, alla presenza del commissario Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, per mettere a punto l’aggiornamento del Dpcm e condividere il testo dell’ordinanza “tipo” che adotteranno tutte le Regioni. Nel pomeriggio, le bozze sono state riviste in sede tecnica, nel corso di un’altra videoconferenza tra le Regioni e le strutture della Presidenza del Consiglio e del Ministero della Salute, cui ha nuovamente partecipato anche il governatore Emiliano. Mentre al momento, sono risultati – è stato riferito - tutti negativi al test per SarsCoV-2 i campioni dei 24 casi sospetti giunti oggi al laboratorio di riferimento regionale. I campioni sono arrivati anche dalla Basilicata che ha chiesto il temporaneo supporto della Regione Puglia. “Tutte le regioni emetteranno un’ordinanza non appena il Consiglio dei ministri avrà approvato l’ordinanza tipo, un provvedimento che abbiamo condiviso oggi sia dal punto di vista politico che tecnico”, ha spiegato Emiliano. “Rimane il nostro invito rivolto a tutte le persone che hanno fatto ritorno a casa in massa dalle regioni con focolai a segnalare ai medici di famiglia o alle strutture di prevenzione delle Asl la loro presenza. Per prevenire l’insorgenza di focolai bisogna osservare con attenzione tutte le regole che sono state diffuse dal Governo nazionale e autorità sanitarie”. 

 

“Non avendo allo stato in Puglia la gestione di singoli casi o focolai - ha detto Emiliano- ci siamo concentrati in questi due giorni a predisporre la metodologia nell’ipotesi si dovesse presentare il caso del paziente numero uno. In questa ipotesi, la Regione Puglia farà entrare in azione la rete delle unità operative delle malattie infettive: sono 8, delle quali l’unità delle Malattie infettive del Policlinico di Bari è hub regionale”.

 

“La rete consta di 195 posti letto, dei quali 25 a pressione negativa ed isolamento”, ha spiegato ancora il governatore pugliese. “Questa rete entra in azione assieme alla rete di laboratori di microbiologia e virologia, che ha 8 nodi, tra i quali il laboratorio del Policlinico di Bari sarà l’hub per le analisi. A questi si potranno aggiungere altri laboratori presenti sul territorio”. “Tutti gli adempimenti che ci sono stati richiesti – ha rimarcato - sono stati effettuati con puntualità e senza nessun problema e omissione. Ad oggi sono stati effettuati oltre 100 test SARS-COV tutti negativi, dei quali solo 10 sono stati segnalati al Ministero della Salute, e comunque alla fine sono risultati anche questi tutti negativi. È evidente che il dispositivo di cui vi ho parlato nell’ipotesi in cui vi sia il caso uno è standard e può essere potenziato al bisogno”.

 

 “Stamattina - ha fatto presente il governatore della Puglia - è stato ribadito durante la discussione con la presidenza del Consiglio dei Ministri che si tratta di una forma influenzale con dei profili di novità, ma che non presenta caratteristiche di pericolosità diverse da quelle dell’influenza. Quindi non ci sono preoccupazioni sulla particolare forma del virus. La preoccupazione deriva essenzialmente da una circostanza, che ho chiesto al presidente del Consiglio di chiarire bene a tutti gli italiani: si tratta di un ceppo che si aggiunge al normale picco influenzale”. 

 

“C’è il rischio - ha proseguito il governatore pugliese - che per la velocità di contagio e per il sommarsi di due forme diverse di influenza ci possa essere un quantitativo di persone che si ammalano, che è superiore a quello già altissimo di persone che si ammalano normalmente. E purtroppo normalmente gli individui più deboli di altri, perdono la vita a causa della influenza ordinaria. Il Coronavirus attuale non sembra avere allo stato una letalità maggiore rispetto a quella ordinaria. Abbiamo però l’impressione che se cresce improvvisamente il numero dei malati possa mandare in tilt il sistema sanitario nazionale. Questo è il pericolo”. “Ci stiamo sforzando – ha aggiunto Emiliano - di spiegare a tutti gli italiani che il sistema è dispiegato e sta funzionando, dobbiamo chiedere a tutti di utilizzare i dispositivi di protezione individuale con grande attenzione. La presidenza del Consiglio dei ministri ha deciso di centralizzare l’acquisizione di tutti i dispositivi di protezione individuale e in particolare delle mascherine nelle due formulazione necessarie in capo alla Protezione civile nazionale, che le distribuirà regione per regione secondo le esigenza ed evitando il rischio di accaparramento”. “Ringrazio tutti gli operatori che si stanno prodigando”, ha concluso il presidente Emiliano, che ha anche ribadito: “Non chiamate il 118 per richiedere informazioni sul Coronavirus, il 118 serve a far fronte a tutte le altre emergenze che continuano ad esistere”.

Ma c’è un aspetto da non sottovalutare 

 “Noi ad oggi abbiamo bisogno, grosso modo, di circa 300mila occhialini protettivi e maschere ffp2 e ffp3 per mese”. Lo ha detto il direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Vito Montanaro.  “Se si dovesse diffondere l’epidemia, e nella speranza che ciò non accada, i quantitativi e la diversificazione dei dpi (dispositivi di protezione individuale) – ha precisato Montanaro - aumenterebbero con le tute e altre forme di protezione che, in questo momento, dobbiamo programmare in termini di fabbisogno da rappresentare alla Protezione civile, ma che ci auguriamo non debbano mai servire”.

    Di questi presidi sanitari “devono essere dotati tutti gli operatori sanitari per decreto 81, cioè per legge del datore di lavoro”, ha aggiunto Montanaro. “Ovviamente in questo periodo il fabbisogno è incrementato da un iper afflusso ai pronto soccorso  o da una iper necessità di utilizzo, che è diffusa a livello nazionale e alcune aziende hanno preferito rifornire i territori che, in questo periodo, sono a maggiore stress dal punto di vista dell’utilizzo, ipotizzando un rifornimento a noi in un secondo momento. E’ evidente questo è un problema nazionale, la scarsità di dpi è diffusa a livello italiano”. Montanaro ha anche lanciato un appello ai pugliesi a donare il sangue “perché se dovesse essere necessario abbiamo bisogno di scorte rilevante”. “Ripeto, dobbiamo essere pronti ad affrontare il caso uno che, ad oggi, fortunatamente – ha concluso - non si è ancora verificato ma più si va avanti e più è elevato il rischio”.

Giornalista1

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