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Giornale di Taranto - INQUINAMENTO/ Marescotti scrive a Conte “presidente mi ascolti, qui la situazione è peggiorata”
Giovedì, 06 Febbraio 2020 16:02

INQUINAMENTO/ Marescotti scrive a Conte “presidente mi ascolti, qui la situazione è peggiorata” In evidenza

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“Dopo le sue visite a Taranto, le cose non sono migliorate: sono anzi nettamente peggiorate”. Lo scrive, a proposito della situazione ArcelorMittal, ex Ilva, in una lettera al premier Giuseppe Conte, l’associazione ambientalista Peacelink. “Parallelamente alla sua azione finalizzata a forzare la prosecuzione della produzione siderurgica gli abitanti di Taranto vedono un peggioramento delle emissioni inquinanti. In particolare aumentano quelle cancerogene. Lo stanno denunciando vari cittadini postando foto e video sui social”. “Con questa lettera - sostiene Peacelink - vogliamo documentare che quei cittadini hanno ragione: l’inquinamento sta aumentando e la situazione peggiora non solo a vista d’occhio: i dati Arpa degli ultimi tre mesi sono schiaccianti. Lei di questo - dice Peacelink al premier - è bene che abbia informazione perchè il suo Governo a marzo sarà chiamato a rispondere in sede europea della (mancata) applicazione della sentenza di condanna della Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU)”.

 

 “Era una condanna - si evidenzia - percheè lo Stato non aveva protetto i cittadini di Taranto. Con questa lettera - prosegue Peacelink al premier - potrà avere la conferma che lo Stato a Taranto continua a non proteggere migliaia di cittadini esposti a un rischio sanitario non accettabile e anzi tende ad aggravare la situazione forzando la prosecuzione di una produzione pericolosa e inquinante. I dati che lei troverà in questa lettera - si sostiene ancora - sono evidentissimi e confermano che state forzando ArcelorMittal a inquinare esponendo migliaia di persone a un rischio inaccettabile , cosa a dir poco assurda”. Secondo Peacelink, “in questi ultimi tre mesi si vede infatti un crescendo di inquinamento conseguente alla decisione del suo governo - dopo la metà dello scorso novembre - di far riprendere la produzione degli impianti IlVa, che viceversa ArcelorMittal voleva fermare”. In particolare, Peacelink segnala al premier “il picco del benzene cancerogeno” e denuncia che “il 21 gennaio 2020 il benzene ha raggiunto il picco 10,8 microgrammi a metro cubo nel quartiere Tamburi . Il dato - si afferma - è stato registrato dalla centralina Arpa di via Orsini”. “Il benzene - conclude Peacelink - è classificato come “cancerogeno per l’uomo” dallo Iarc nel gruppo 1. Valori così elevati di benzene non si erano mai visti in quella centralina di recente installazione”.