"Il fatto non sussiste e prescrizione del reato". Questa la decisione della quarta sezione penale della Cassazione, dopo l'udienza, svolta martedì scorso, nella quale è stato esaminato il ricorso della procura generale di Taranto riguardante le posizioni di Fabio Riva, ex vicepresidente di Riva Fire, e Luigi Capogrosso, ex direttore dello stabilimento tarantino, nell'ambito del processo sulle morti per amianto all'Ilva di Taranto. “Esprimiamo la nostra profonda delusione e amarezza per la decisione definitiva della Cassazione", hanno dichiarato Maura Crudeli, presidente nazionale, e Fulvio Aurora, responsabile delle vertenze giudiziarie, dell'Associazione nazionale esposti amianto (Aiea) parte civile nella lunga e tortuosa vicenda processuale. Riva e Capogrosso erano stati condannati in primo grado nel 2014 a 6 anni, ma erano stati prosciolti in appello: contro questa sentenza avevano fatto ricorso in Cassazione la procura generale di Taranto e le parti civili. La posizione dei due imputati era stata stralciata, lo scorso giugno, a causa di un difetto di notifica, dal processo principale a carico di ex dirigenti dell'Italsider-Ilva, per il quale la Suprema Corte ha disposto un appello bis.
Giovedì, 06 Febbraio 2020 14:26
LA SENTENZA/ Amianto nell’Ilva, assoluzione e prescrizione per Fabio Riva e Luigi Capogrosso In evidenza
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Cronaca, Politica & Attualità
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