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Giornale di Taranto - JUST TRANSITION FUND/ Bonifica e risanamento ambientale di impianti come ex Ilva con Fondi Ue, D’Amato (M5s) “se confermato sarebbe una grande vittoria politica”
Sabato, 11 Gennaio 2020 14:28

JUST TRANSITION FUND/ Bonifica e risanamento ambientale di impianti come ex Ilva con Fondi Ue, D’Amato (M5s) “se confermato sarebbe una grande vittoria politica” In evidenza

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Emiliano, “battaglia di civiltà riconosciuta dall’UE”

 


Vede l’approvazione del  Movimento Cinque Stelle la possibilità che il nuovo Fondo europeo per la transizione verso un'economia verde consenta anche la bonifica e il risanamento ambientale di grandi impianti industriali come l’ex Ilva di Taranto, ora ArcelorMittal. Il Fondo, che la commissione europea presenterà martedì prossimo, partirà con un stanziamento di base di 7,5 miliardi e dal 2021 permetterà di finanziare con risorse pubbliche "la modernizzazione" di grandi impianti industriali e “la bonifica di siti contaminati” - come potrebbe essere per l'ex Ilva - senza violare le regole Ue sugli aiuti di Stato. Per Rosa D’Amato, parlamentare europeo Cinque Stelle, della commissione Sviluppo regionale, “la bozza del GreenNewDeal che comprende l’utilizzo dei fondi europei per bonificare i siti contaminati, come quelli dell’ex Ilva di Taranto, è una svolta per l’Europa e per l’Italia. Se questa versione fosse confermata settimana prossima a Strasburgo - afferma D’Amato -, saremmo davanti a una grande vittoria politica del Movimento 5 Stelle che ha lottato per inserire l’acciaio, e non solo il carbone, fra le priorità del Just Transition Fund”.

 

Per D’Amato, “l’Europa dimostra così di scommettere in un percorso in cui sociale, sostenibilità ambientale e investimenti produttivi possono coesistere insieme. Il Movimento 5 Stelle - prosegue l’europarlamentare - vuole rispondere alle istanze di chi sarà più colpito dalla transizione e al contempo creare nuova occupazione, di lunga durata, pulita e al sicuro. Una volta arrivato in Parlamento, vigileremo che questi impegni non vengano sviliti da chi non crede nel cambiamento. A Taranto - sostiene D’Amato - servono chiusure delle aree a caldo e bonifiche in un percorso di riconversione industriale che non lasci nessun cittadino indietro”. E Barbara Lezzi, senatrice M5S, già ministro per il Sud, osserva che “era mortificante essere marginalizzata quando dichiaravo che, per la questione ex-Ilva, le risorse europee potevano essere un valido supporto. Quando ero certa che una forte volontà politica avrebbe potuto superare i limiti formali”. “Forse ci siamo - sostiene l’ex ministro in riferimento al documento europeo -. È solo una bozza, per ora, ma è incoraggiante evincere che dalla Commissione qualcosa si muove".

 

"Il Movimento 5 Stelle - conclude - faccia sentire la sua voce a conferma di quanto avviato”.Un risanamento ambientale più spinto, ricorso alla decarbonizzazione, affiancamento degli altiforni a ciclo integrale (quelli basati sulla fusione dei minerali)  con quelli elettrici alimentati dal preridotto di ferro (un semilavorato) che dovrebbe essere prodotto anche a Taranto: questi gli elementi essenziali del nuovo piano industriale di ArcelorMittal sul quale Governo, commissari di Ilva in amministrazione straordinaria e la stessa ArcelorMittal continueranno a discutere nei prossimi giorni. Due gli obiettivi da raggiungere entro fine gennaio: riempiere di contenuti ed impegni certi il preaccordo raggiunto il 20 dicembre a Milano e,allo stesso tempo, mettere in campo una “Ilva 2” che tenga insieme sostenibilità ambientale, riduzione delle emissioni inquinanti, maggiore produzione (si parla di 8 milioni di tonnellate di acciaio a regime) e tutela degli attuali posti di lavoro (10700 di gruppo di cui 8200 a Taranto). Nella riconfigurazione del gruppo siderurgico previsti anche l’ingresso dello Stato, in affiancamento ad ArceloMittal, la possibile conversione in azioni dei crediti che alcune grandi banche vantano verso ex Ilva (crediti garantiti dalla prededuzione riconosciuta per leggeanni fa), la costituzione di una newco, a presenza pubblica, per la produzione a Taranto del preridotto di ferro. Impegni di un certo rilievo che è evidente potrebbero essere in qualche modo allegeriti per le casse pubbliche qualora l’Italia potesse accedere al canale delle nuove risorse messe a disposizione dall’Europa. In sostanza, Stato e Ue potrebbero cofinanziare i nuovi interventi a matrice ambientale.

Sulla vicenda interviene anche Emiliano

“ Oggi stiamo registrando una bellissima cosa. L'unione europea ha deciso di finanziare con miliardi di euro i processi di decarbonizzazione. È una battaglia della Puglia. Siamo stati noi a portare questa istanza all'Ue. Siamo felicissimi che si possa dare vita a questo green new deal in collaborazione tra la Regione Puglia, il Governo italiano e l'Unione europea". Ha dichiarato il presidente della Regione Puglia a margine dell'inaugurazione della 'Vip lounge' dell'aeroporto di Bari. Per Emiliano si tratta di ”una grande battaglia di civiltà e a tutela dell'ambiente che l'Unione europea oggi riconosce in modo formale e questa è, ovviamente, una bella soddisfazione. Vale una vita una soddisfazione del genere".