Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - DEHORS, spazi esterni di bar e ristoranti: QUALITA’, LEGALITA’, CONDIVISIONE
Mercoledì, 23 Ottobre 2013 18:53

DEHORS, spazi esterni di bar e ristoranti: QUALITA’, LEGALITA’, CONDIVISIONE In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)
I dehors: belli, eleganti, accoglienti quelli di Roma, Palermo, Parigi … ; antiestetici, invasivi, pericolosi quelli della nostra Taranto. Ecco la visione negativa dei dehors (gli spazi esterni dei bar e ristoranti) made in Taranto, elaborata semmai dalle stesse persone che amano discettare della vitalità delle altre città e della capacità di fare turismo, di essere attrattive e di sviluppare economia. Si invoca una economia alternativa a quella industriale, ma poi ci si oppone ad ogni minimo disagio arrecato al nostro particulare, come la vecchia storiella della botte piena e della moglie ubriaca; o Taranto si apre ad una visione degli spazi urbani intesi come spazi comuni di tutti – dei residenti, dei commercianti, dei clienti, dei lavoratori, dei frequentatori, degli automobilisti, dei turisti- e come tali capaci di offrire risposte ai diversi bisogni e di declinare i tanti volti di una vera e moderna città terziaria, o ci si dovrà rassegnare al decadimento e alla perdita di appeal delle aree urbane a partire dal centro storico. La raccolta di firme promossa da un gruppo di commercianti contro il cosidetto ‘gazebo selvaggio’ è l’ennesima prova di quella debolezza di pensiero tutta tarantina che uccide l’iniziativa privata e la voglia di fare di chi investe, semmai andando anche oltre la stessa logica del profitto. Come è possibile pensare che i dehors possano oscurare le attività del commercio; semmai è il contrario: i pubblici esercizi di qualità e dotati di spazi esterni eleganti, curati e ben gestiti e governati (anche nelle ore di chiusura al pubblico dei locali) spesso sono un potente fattore di attrazione per le stesse attività del commercio. Ci sono città a forte richiamo turistico che addirittura vivono sul binomio ‘tavolini/ negozi’. Ciò detto, resta imprescindibile il rispetto della legalità. Un requisito base al quale non può e non deve sottrarsi neanche l’imprenditore che dovesse aver realizzato il più esclusivo e ben fatto dei dehors. Esiste dal gennaio 2013 un “Regolamento comunale di occupazione del suolo pubblico per l’allestimento dei dehors stagionali e continuativi” che va rispettato ed al quale devono attenersi le imprese del settore. Regolamento ampiamente condiviso da Confcommercio nelle sue linee generali e nella sua filosofia di ‘spazio per il ristoro all’aperto realizzato con elementi smontabili e rimovibili’ , al di là di qualche nota tecnica di modifica che la categoria dei Pubblici Esercizi di Confcommercio, da qualche tempo impegnata nell’approfondimento dei contenuti, si appresta a suggerire. Resta da definire la questione inerente la posizione delle strutture già esistenti, per le quali va individuato un percorso che consenta un graduale adeguamento al nuovo Regolamento, in modo tale da non causare danni economici eccessivamente onerosi. Dunque, riepilogando: legalità, rispetto delle regole, qualità dell’offerta e naturalmente tolleranza, intesa come capacità di convivenza e di condivisione degli spazi pubblici urbani. Spazi che devono essere in grado di dare qualità agli ambiti urbani in un’ottica di servizio al cittadino e di risposta alle imprese ed alle diverse attività.