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Lunedì, 09 Dicembre 2019 14:35

IL PARERE/ Proroga all’uso di Afo2, c’è il Sì della Procura di Taranto In evidenza

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 La Procura di Taranto ha espresso parere favorevole in merito alla proroga temporale chiesta da Ilva in amministrazione straordinaria per poter effettuare gli ulteriori lavori di messa in sicurezza dell’altoforno 2. Il parere è stato trasmesso oggi stesso al giudice del dibattimento, Francesco Maccagnano, e contiene alcune prescrizioni. Lo apprende l'AGI da fonti vicine al dossier. Sarà ora lo stesso giudice Maccagnano a formulare il parere definitivo tra il 10 e l’11 dicembre.

 

 Attualmente la scadenza assegnata ad Ilva dall’autorità giudiziaria per gli ulteriori lavori all’altoforno 2 termina il 13 dicembre prossimo. Di qui l’istanza di proroga d’uso che serve ad evitare che superato il 13 dicembre l’impianto, risultando “fuori legge”, sia sottoposto ad un nuovo sequestro senza facoltà di uso con conseguente riattivazione del cronoprogramma di spegnimento. Anche se la Procura ha acceso il semaforo verde, è comunque al giudice Maccagnano che spetta a breve il provvedimento finale. Ed è già accaduto a luglio, su un’altra istanza, che la Procura abbia dato il suo benestare mentre Maccagnano lo ha negato. Infatti, dopo la mancata concessione d’uso di fine luglio, furono avviate le operazioni di spegnimento. 

 

A settembre Ilva in as - proprietaria degli impianti - formulò una nuova istanza d’uso ma anche questa venne respinta da Maccagnano. Contestualmente, però, Ilva in as ha anche impugnato al Tribunale del Riesame il no espresso da Maccagnano a fine luglio e il Riesame, il 20 settembre scorso, ha “salvato” l’impianto e dato a Ilva l’uso dell’impianto. Lo scorso 13 novembre Ilva ha adempiuto al primo step con il deposito dell’analisi di rischio all’autorita giudiziaria. Il rispetto di questa scadenza è stato certificato giorni fa dalla relazione del custode giudiziario dell’area a caldo, Barbara Valenzano, che ha comunque evidenziato che Ilva in as ha innovato e adeguato le procedure operative per l’altoforno 2 ma ArcelorMittal, gestore dell’impianto, non le ha applicate.

    I nuovi lavori di sicurezza consistono nell’installazione sui due campi di colata dell’altoforno di sei nuove macchine per un investimento di circa 10 milioni. Ilva in as ha speso 300mila euro circa di consulenze tecniche e fatto bonifici alle imprese fornitrici per circa 3,5 milioni di euro a valere sull’importo totale del nuovo investimento. Si calcola che i nuovi lavori necessitino di un anno. Sia il piano di ArcelorMittal che quello, in elaborazione, del Governo non prevedono in futuro l’uso dell’altoforno 2 per il futuro del siderurgico di Taranto in quanto é un impianto quasi prossimo al fine attività. Tuttavia la disponibilità dell’altoforno 2, ammodernato e messo soprattutto in sicurezza dopo l’incidente mortale di giugno 2015, da cui discende tutta la vicenda giudiziaria dell’impianto ed anche il primo sequestro, è essenziale in attesa che il nuovo assetto della fabbrica, tra decarbonizzazione e forno elettrico, prenda corpo.

Giornalista1

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