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Giornale di Taranto - L’INDAGINE/ Doppio intervento della Procura di Milano su ArcelorMittal, GdF incaricata di verificare la “sussistenza di reati”
Venerdì, 15 Novembre 2019 17:46

L’INDAGINE/ Doppio intervento della Procura di Milano su ArcelorMittal, GdF incaricata di verificare la “sussistenza di reati” In evidenza

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La Procura di Milano irrompe nel caso ArcelorMittal aprendo uno scenario penale, al momento appena abbozzato perché senza reati né indagati, ed entrando nel giudizio civile come  portatrice del "pubblico interesse". Una sorta di doppia tenaglia  sul gruppo franco - indiano a carico del quale potrebbero essere ipotizzati reati di natura commerciale - societaria per la fuga dalle acciaierie pugliesi. Il procuratore Francesco Greco ha delegato il Nucleo Economico della Guardia di Finanza a svolgere "accertamenti preliminari" per accertare "l'eventuale sussistenza di reati".     Inedita, pur se con dei precedenti, la veste indossata dalla Procura nel giudizio civile nato dall'atto di citazione con cui la multinazionale chiede il recesso dal contratto di affitto. Greco ritiene che l'intervento da lui definito un "diritto - dovere" sia  necessario  per "la tutela di un interesse pubblico relativo alla difesa dei livelli occupazionali, alle necessità economico - produttive del paese, agli obblighi del processo di risanamento". "Ci sono dei precedenti in 'Mani Pulite - spiega all'AGI il procuratore - come quando si accese un faro su Mediobanca". 

 

 Nelle prossime ore, la Procura presenterà un atto con domande specifiche alle quali dovrà rispondere il giudice oppure un documento a sostegno dei Commissari. A occuparsi di entrambi i fronti,  coordinati  di un magistrato esperto come Maurizio Romanelli, saranno i pm Stefano Civardi e Mauro Clerici, i primi ad avviare le inchieste sulle attività estere della famiglia Riva che portarono al sequestro di 1,3 milioni sequestrati in una 'cassaforte' del Jersey, poi svincolati per la bonifica dello stabilimento di Taranto.

    L'ultimo atto di una lunga serie di procedimenti era stata, il 6 luglio di quest'anno, l'assoluzione dal reato di bancarotta per Fabio Riva,  a capo del gruppo siderurgico insieme al padre Emilio e al fratello Nicola. Sempre negli uffici milanesi, oggi è stato depositato anche il ricorso d'urgenza dei Commissari straordinari dell'ex Ilva, la contromossa per bloccare l'addio della controparte. Già lunedì il giudice Claudio Marangoni potrebbe fissare la data della prima udienza. Per il momento invece resta silente la Presidenza del Consiglio che, in linea teorica, potrebbe affiancare la Procura. (AGI)