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Giornale di Taranto - LA VERTENZA/ La mancata convocazione di un Tavolo permanente di crisi relega i rappresentanti della città in un angolo
Giovedì, 14 Novembre 2019 22:55

LA VERTENZA/ La mancata convocazione di un Tavolo permanente di crisi relega i rappresentanti della città in un angolo In evidenza

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Così Taranto rischia di avere un ruolo marginale 


“A fronte del crono programma di spegnimento degli impianti comunicato dall’AD Morselli,  non siamo più disposti a tollerare questo stillicidio che si abbatterà come uno tsunami sul mondo del lavoro a Taranto.  Chiediamo che il sindaco di Taranto e il presidente della Provincia convochino con la massima urgenza il tavolo di crisi”.

Questo è quello che chiede a gran voce Paolo Peluso, segretario della Cgil di Taranto.  Una richiesta quanto mai opportuna vista la delicatezza e la drammaticità del momento che la città  sta vivendo. C’è però da fare un’amara considerazione. Il tavolo di crisi non è stato convocato(non ancora almeno) e questo rischia di relegare i nostri rappresentanti in un angolo e di condannare la città a ricoprire  un ruolo marginale. E invece per dare centralità a Taranto in quella che si profila come una delle vertenze più imponenti mai aperte, i rappresentanti istituzionali, sindaco e presidente della Provincia in testa, avrebbero dovuto sin da subito costituire un presidio permanente, un avamposto da cui far partire istanze e intorno al quale convogliare tutte le energie del territorio. Qui non si tratta di aspettare gli eventi, ma di anticiparli, di gestirli anche attraverso una presenza tangibile, di rivendicare attenzione per affrontare la crisi e dare contenuti al Cantiere Taranto lanciato da Conte con la consapevolezza che non sarebbe il primo anche perché i precedenti si sono rivelati dei bluff. Conte vuole idee? Eccoci, siamo pronti, ma si decida qui e insieme cosa bisogna fare. Questo è il segnale da dare.In fretta. 

Lu.Ca.