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Giornale di Taranto - GRANDI MANOVRE/ Allarme indotto, presidio delle aziende aderenti a Confindustria davanti al Ministero dello Sviluppo economico: oggi una delegazione sarà ricevuta dal ministro Patuanelli
Giovedì, 14 Novembre 2019 10:12

GRANDI MANOVRE/ Allarme indotto, presidio delle aziende aderenti a Confindustria davanti al Ministero dello Sviluppo economico: oggi una delegazione sarà ricevuta dal ministro Patuanelli In evidenza

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Come si legge in una nota appena inviata che di seguito pubblichiamo integralmente

“nella giornata di oggi giovedì 14 novembre, le aziende dell'indotto Arcelor Mittal Italia aderenti a Confindustria Taranto terranno, assieme ad una delegazione formata da rappresentanti dell'ente Provincia, del Comune di Taranto e da sindacati della provincia jonica, un presidio sotto il Ministero dello Sviluppo Economico. 

Una delegazione, guidata dal Presidente di Confindustria Taranto Antonio Marinaroincontrerà alle ore 14 il Ministro Stefano Patuanelli, al quale sarà consegnato un documento sulla vicenda  Arcelor Mittal. 

Lo stesso documento sarà portato all'attenzione, nella stessa giornata, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.

Al Ministro la delegazione illustrerà la SITUAZIONE DI EMERGENZA in cui le aziende si ritrovano dopo che Arcelor Mittal Italia ha lasciato lo stabilimento, senza aver corrisposto alle stesse aziende fornitrici l'ammontare dei crediti maturati, pari a circa 50 milioni di euro: una situazione gravissima che sta già dando luogo al ricorso alla cassa integrazione per i dipendenti delle stesse imprese. In alcuni casi si parla di licenziamenti.

La platea dei dipendenti dell'indotto ex Ilva di Taranto ammonta a circa 6mila unità.

Queste aziende hanno già sacrificato 150 milioni di euro nel passaggio fra Ilva e Ilva in AS, fra il 2014 e il 2015 (crediti confluiti nello stato passivo)

IN ASSENZA DI SOLUZIONI, NON SARANNO PIU' IN GRADO DI GARANTIRE IL PAGAMENTO DEGLI STIPENDI AI LORO DIPENDENTI

Oggi pretendono delle risposte non più procrastinabili.”