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Mercoledì, 06 Marzo 2019 07:03

TARANTO-EMERGENZA INQUINAMENTO/ Arpa Puglia “Il rispetto dei limiti europei della qualità dell’aria non garantisce l’assenza di effetti lesivi per la popolazione” In evidenza

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LE OSSERVAZIONI DI ARPA PUGLIA SUI VALORI PUBBLICATI DA PEACELINK

 

“L’Agenzia ha più volte puntualizzato come risulti, tuttora, rilevante il contributo delle emissioni di inquinanti da parte dell’impianto siderurgico nelle concentrazioni rilevate nei quartieri limitrofi all’area industriale, in particolare durante i cosiddetti “wind-days”, e come il rispetto dei limiti normativi europei della qualità dell’aria, nelle stesse zone, non garantisca in alcun modo

l’assenza di effetti lesivi sulla salute della popolazione”.

Questo è quanto si legge nella relazione dell’Arpa (l’Agenzia regionale per l’Ambiente) sui dati diffusi dall’Associazione Peacelink.  Il concetto viene ribadito una seconda volta  “i valori limite attualmente in vigore nell’ambito della normativa europea sulla qualità dell’aria non garantiscono assenza di effetti avversi sulla salute“.

 

Per ciò che riguarda i dati pubblicati da Peacelink sugli incrementi di concentrazioni di inquinanti rilevati dalla centralina di qualità dell’aria della rete ex Ilva, collocata nel sito denominato “Cokeria”, Arpa Puglia afferma che “i valori di concentrazione pubblicati come mediane dei periodi bimestrali gennaio- febbraio dei due anni 2018 e 2019, ed i relativi incrementi, risultano corretti, in quanto ricavati dai dati pubblicati giornalmente da Arpa Puglia sul proprio sito, derivanti dalla validazione della rete ex ILVA oltre che della rete regionale di qualità dell’aria. Ciò, ad eccezione delle concentrazioni di benzene, che risultano le seguenti nella centralina Cokeria: mediana 2018 (gennaio-febbraio) 19 µg/m3 ; mediana 2019 (gennaio-febbraio) 25 µg/m3; incremento percentuale 2018-2019 del 32%. Sia i valori che l’incremento per il benzene risultano, in effetti, molto minori di quanto pubblicato da Peacelink, che ha riportato invece un incremento del 160%”

  Cos’altro dobbiamo sentirci dire prima di poter parlare di emergenza ambientale a Taranto? Leggere che l’incremento del benzene secondo l’Arpa è inferiore a quello indicato da Peacelink può bastare a tacitare la coscienza di chi invita a evitare allarmismi ?  Il fatto che le concentrazioni variano in base a fattori diversi  (condizioni meteo, emissioni, condizioni di esercizio) non significa che il fenomeno va affrontato con sistemi tipo “danza della pioggia” o “deviazione del vento”.

La premessa contiene un’altra amara verità.

“Va premesso che Arpa Puglia  – si legge nella relazione – ha più volte chiarito come ritenga che il sensibile miglioramento della qualità dell’aria nel quartiere Tamburi, in relazione alle emissioni inquinanti del limitrofo impianto siderurgico, sia legato certamente allo stato di parziale attivazione degli impianti, molti dei quali sono tuttora in fermata per adeguamenti o manutenzioni, e al conseguente minore volume di produzione rispetto al massimo volume annuo autorizzato dall’Aia (8 milioni di tonnellate di acciaio)”.

È chiaro si che con l’aumento della produzione aumenterà anche l’inquinamento? 

 

Insomma, qui c’è poco da ballare con i dati, se è la stessa Arpa a sottolineare che nessun valore limite può garantire l’assenza di effetti negativi sulla salute.  

 

Giornalista1

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