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Giornale di Taranto - IL CASO/ Chiusa per ODIO, ferma per un giorno la pagina Fb del giornale La Ringhiera.net
Sabato, 01 Settembre 2018 13:15

IL CASO/ Chiusa per ODIO, ferma per un giorno la pagina Fb del giornale La Ringhiera.net In evidenza

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“Le parole sono importanti! Chi parla male pensa male” diceva Michele Apicella indimenticabile protagonista di Palombella Rossa il film di Nanni Moretti datato 1989. E aveva ragione, Michele Apicella, le parole sono importanti! Chi parla male pensa male! Ed è per questo che bisogna respingere l’ondata di “brutte parole” che sta invadendo ogni canale di comunicazione. Sono parole che trasmettono odio, grossolane, volgari, frutto di una cultura becera che con estremo dispiacere e grande preoccupazione ritroviamo nel modo di essere di alcuni esponenti dell’attuale Governo del Paese. Siamo circondati da persone che armano le proprie penne di risentimento, che guardano chi è diverso con sospetto e solo per questo motivo ritengono di poterlo insultare, anche pesantemente. Non c’è possibilità ne’ voglia di confronto ma solo spasmodica ricerca di un nemico da abbattere a suon di improperi, con una disinvoltura e una violenza verbale che lasciano sgomenti.
I colleghi del giornale La Ringhiera oggi hanno deciso di tenere chiusa la loro pagina Facebook. Costringere un giornale a tacere è sempre un atto di violenza e di mancanza di democrazia. Nell’esprimere solidarietà ai colleghi Michele Tursi e Angelo Di Leo pubblichiamo di seguito il testo in cui vengono spiegate le ragioni di questa decisione.
“Abbiamo deciso di non essere social per un giorno. Proprio noi che sul social siamo nati. La ragione è presto detta ed è sotto gli occhi di tutti i naviganti: ODIO. Eccesso di odio. Ammesso che vi sia una soglia tollerabile…  nelle ultime ore è stata superata! Argomento? Neanche a dirlo, gli immigrati. L’incubo di tanti, troppi: italiani, pugliesi, tarantini…. tanti e troppi vinti dalla sensazione di essere invasi,  circondati, superati al collocamento, in fila alla cassa, al semaforo, aggrediti dall’uomo che viene da lontano, scuro e diverso. Pericoloso. Un passo indietro che non ci piace! Un pregiudizio che ha rigenerato un vecchio stereotipo. L’incubo di chiunque, insomma, ha recentemente trovato lo spazio per scaricare bile, cattiveria, livore.  Incubo che si trasforma rapidamente in volgare caccia al nemico da insultare, provocando altro odio. una reazione a catena che rischia di essere inarrestabile.  Scorrere le bacheche di Fb e guardare per farsi un’idea:  insulti gratuiti e senza freni. Non viene risparmiato nessuno. Negli ultimi giorni, sulla nostra bacheca Facebook sono apparsi commenti imbarazzanti, volgari, assurdi. Anche leggerli è stato difficile. Abbiamo cancellato il cancellabile ma in un mare di melma qualche schizzo purtroppo sfugge e resta. E ce ne scusiamo ancora con i bersagli di turno. Non viene risparmiato nessuno, ripetiamo, da questa ondata di cattiveria a basso costo: nessuno! Abbiamo così deciso di cliccare sul tasto “pausa”. Nel nostro piccolo solleviamo un grande problema: l’odio in aumento, lento e costante. Non è la Ringhiera sotto attacco. Non siamo noi a doverci riparare dalla stupidità pericolosa dilagante. Sotto attacco è il buon senso, sotto attacco è la solidarietà. E’ la comunità intera, reale, a doversi fare carico di una riflessione che si rende necessaria. Urgente.”