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Giornale di Taranto - "BELLA IMPRESA ESSERE DONNA”. IL FUTURO… RIPARTENDO DA TE. di Biagio Provenzale
Martedì, 08 Ottobre 2013 04:56

"BELLA IMPRESA ESSERE DONNA”. IL FUTURO… RIPARTENDO DA TE. di Biagio Provenzale In evidenza

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Il 30 settembre 2013 il Ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, il Presidente dell’Ente Nazionale del Microcredito, Mario Baccini, il Segretario Generale, Riccardo Graziano e la coordinatrice del progetto “Microcredito e donna”, Daniela Brancati hanno presentato presso la sede di Palazzo Chigi un nuovo progetto, frutto di un network tra associazioni femminili (c.d. “network di attenzione” che coinvolge attori del calibro di CGIL, CISL, CNA – Impresa donna, Confartigianato Imprese, Unioncamere) a sostegno dell’imprenditoria femminile, denominato “RIPARTI DA TE – BELLA IMPRESA ESSERE DONNA”. Il progetto “RIPARTI DA TE”, rivolto alle donne di qualsiasi età, è frutto di una duplice constatazione: 1. La disoccupazione in generale, e quella femminile in particolare, incidono gravemente la nostra economia; 2. Fra le difficoltà riscontrate dagli italiani nell’approccio alle banche, appare maggiormente significativa quella espressa dal genere femminile. Lo slogan parla chiaro: “riparti da te… donna, dalle tue idee, dalla capacità di sviluppare queste idee”. In pratica, è lo strumento deputato a fornire sostegno concreto alle donne che valutano la possibilità di creare una propria impresa, senza fornire garanzie reali e senza chiedere aiuto alla proprie famiglie. Dal punto di vista del marketing, la campagna è articolata in manifesti pubblicitari multisoggetto (ora visibili nei dintorni di Roma), da uno spot pubblicitario in onda sui canali RAI a far data dal 5 ottobre e mette a disposizione dell’utenza femminile un sito dedicato (www.microcreditodonna.it) collegato a quello istituzionale del microcredito nazionale, da cui tutte le donne interessate, tramite mail, possono rivolgere domande ed ottenere risposta dai soggetti eroganti il microcredito del territorio loro più vicino. Lo strumento del microcredito, sconosciuto ai più, nasce da un’intuizione degli Stati Uniti, quando l’allora Segretario dell’ONU Kofi Annan, proclamò “l’anno internazionale del microcredito”, destinato a combattere la povertà nel mondo, con lo scopo di sollecitare gli stati nazionali ad istituire organismi capaci di avvicinare i soggetti c.d. “non bancabili” alle istituzione finanziarie per l’ottenimento di un credito. Ma cos’è questo microcredito? Per definizione, esso rappresenta un “credito di piccolo ammontare finalizzato all’avvio di attività imprenditoriali o per far fronte a spese d’emergenza, nei confronti di soggetti vulnerabili, generalmente esclusi dal settore finanziario formale”. Tecnicamente, è una misura di sostegno della microfinanza, disciplinato dall’art. 111 del D.Lgs. n. 385/1993 (T.U.B.), che identifica un finanziamento concesso a persone fisiche, società di persone o srl semplificate, associazioni o categorie, a condizione che i finanziamenti stessi abbiano le seguenti caratteristiche: 1. Ammontare non superiore a 25.000 euro, non assistiti da garanzie reali; 2. Finalizzati all’avvio o allo sviluppo di iniziative imprenditoriali o all’inserimento nel mercato del lavoro; 3. Accompagnati da servizi ausiliari di assistenza e di monitoraggio dei soggetti finanziati. Per i finanziamenti concessi in favore di soggetti in condizione di particolare vulnerabilità economica o sociale, l’ammontare delle garanzie è fino a 10.000 euro, purché scopo ultimo del finanziamento sia quello di favorire l’inclusione sociale e finanziaria del beneficiario. Per servizi ausiliari si intendono: • Relativamente al microcredito d’impresa: servizi di informazione/orientamento; pre-valutazione dell’idea imprenditoriale; tutoring; • Relativamente al microcredito di cui al presente articolo (c.d. “microcredito sociale”): ascolto, affiancamento individuale, prevalutazione della richiesta, formazione finanziaria. Gli obiettivi del progetto sono quindi, da un lato, quello di informare; dall’altro, quello di formare. Attualmente, le risorse destinate all’incentivo prevedono un fondo pilota di trecentomila euro (per il quale è stimato un effetto leva 1:4 – 1:5), e dei fondi aperti a tutte le regioni italiane, con accesso al fondo di garanzia nazionale, per rimpinguare l’iniziativa. E’ bene evidenziare la possibilità di non fornire alcuna garanzia all’atto di concessione del finanziamento, in quanto a farne carico è lo stesso ENM (Ente Nazionale per il Microcredito) presso cui è istituito uno dei fondi di garanzia. In altri termini, ENM non eroga denaro, ma valuta i progetti ed indirizza le aspiranti imprenditrici.