Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - SPETTACOLI - Aldo Moro: da Taranto a Roma una vita per la democrazia compiuta, grande successo per il reading teatrale
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 170

Domenica, 07 Maggio 2017 22:32

SPETTACOLI - Aldo Moro: da Taranto a Roma una vita per la democrazia compiuta, grande successo per il reading teatrale In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

Dare risalto agli anni trascorsi a Taranto con la famiglia, cioè dai sette ai diciotto anni. Mostrare, attraverso un attento lavoro di ricerca, il rapporto che il presidente ebbe con la città, Taranto, nella quale visse dal 1923 al 1934, ma soprattutto il suo spessore morale, il suo senso di giustizia, la sua grande fede. Aldo Moro: da Taranto a Roma una vita per la democrazia compiuta è il titolo del reading teatrale che è stato rappresentato giovedì 4 maggio 2017 al teatro Tarentum. In scena, a leggere il testo curato da Salvatore Tomai, autore teatrale e regista, Massimo Cimaglia e Pierfrancesco Nacca, due attori tarantini che vivono e lavorano fuori ma che hanno mantenuto il legame con Taranto. Massimo Cimaglia interpreta magistralmente lo statista, dialogando in modo serrato con il suo carceriere, interpretato da Pierfrancesco Nacca. I dialoghi sono accompagnati dai musicisti Francesca Tosca Azzollini al violino, Maria Grazia Angelica Giannetta al pianoforte e Carmine Saponaro al sassofono del Conservatorio “G.Paisiello” di Taranto.  A guidarli Alessandro D’Oronzo, che ha composto la musica dell’opera teatrale.

Nella finzione teatrale è il 19 aprile del 1978, il giorno in cui, ostaggio delle Brigate Rosse, Moro viene fotografato per testimoniare che è ancora vivo. Nei giorni della sua drammatica prigionia, ricorda gli anni giovanili trascorsi a Taranto, e alcuni momenti chiave della sua vita politica. Salvatore Tomai, che ha avviato gli appuntamenti morotei con  l’Oratorio “Aldo Moro – Un cristiano costruttore di comunità” , tenutosi nella Chiesa S.Pasquale di  Taranto nel mese di settembre del 2016, propone al pubblico un dialogo fra lo statista ed il suo carceriere che contiene spunti di riflessione sui grandi temi della vita: giustizia, verità, lealtà, fede, amore. Emerge l’esperienza tragica di un uomo di grande fede che si sente abbandonato dagli amici, accusato ingiustamente, imprigionato e condannato da un ‘tribunale del popolo’, in una condizione che richiama una personale Via Crucis, facendo la dolorosa esperienza della piena conformazione alla Passione di Cristo. Dal 20 settembre 2012 è aperto il processo di beatificazione, e da allora per la Chiesa Aldo Moro è«servo di Dio».

Nel testo, pubblicato da Mandese Editore, si mescola realtà e finzione. Una parte dei dialoghi sono tratti direttamente dalle Lettere e dal Memoriale, scritti durante la prigionia, e da brani di discorsi o articoli scritti sia prima che durante gli anni del suo impegno politico. Le parti di dialogo ‘inventato’ si ispirano comunque a quanto viene documentato da amici e parenti, a cui si uniscono proiezioni di immagini di Moro poco conosciute.