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Lunedì, 27 Marzo 2017 20:01

IL FATTO - Migranti, anche San Vito dice "no". Lamanna: "Ci auguriamo che il sindaco smentisca anche queste voci" In evidenza

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"Ci auguriamo che le voci su San Vito, siano infondate" così Irene Lamanna presidente dell'associazione Taranto Turismo commenta la questione legata al soggiorno dei migranti a Taranto. E’ di poche ore fa la notizia che il sindaco ha smentito la possibilità di sistemare i gruppi di migranti nel quartiere Paolo VI, dopo la rivolta dei residenti. "Siamo stati contattati come associazione da numerosi cittadini del quartiere San Vito che ci hanno fatto presente che, con ogni probabilità, il nostro quartiere sarà luogo di residenza per gruppi di migranti - commenta Lamanna -.Ci è giunta infatti voce che una cooperativa, all'interno della quale pare operino alcuni parenti di dirigenti di enti ed istituzioni tarantine, voglia realizzare in due ville, in via per lido bruno e in via balene ora in ristrutturazione, dei centri per migranti.  Non si tratta di discriminazione, ma crediamo che portare dei gruppi maschili all'interno dei quartieri, e soprattutto a San Vito che è sempre stato ritenuto un quartiere d'élite e di turismo nonostante le deficienze del Comune, non sia integrazione. Integrazione sarebbe permettere a nuclei familiari di abitare all'interno di palazzi e residence. Dislocare masse di uomini e minorenni, secondo noi, rappresenta solo un rischio in più per i cittadini in primo luogo perché non conosciamo assolutamente queste persone e, quindi, non sappiamo chi siano e come vivano e poi perché non riuscirebbero ad integrarsi ma minerebbero solo alla tranquillità del quartiere e di chi ci vive. Visto che il sindaco ha dichiarato che questo centro non sarà ne in via Plinio ne' a Paolo VI, ci auguriamo che smentisca anche le voci su San Vito, perché i sanvitesi sono già pronti alla rivolta e ad andare anche contro ad un candidato sindaco del territorio che sta incentrando tutta la sua campagna elettorale sui parcheggi. Secondo noi dovrebbe invece puntare la sua attenzione sul non far aprire queste comunità di migranti perchè a fare parcheggi è facile, ma l’incolumità e la sicurezza del quartiere vale di più".

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