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Giornale di Taranto - ILVA/Jindal per Taranto?
Martedì, 07 Marzo 2017 15:27

ILVA/Jindal per Taranto? In evidenza

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di Alessandro DE DONNO - Segretario Generale della Confederazione CIL 

 

Un articolo di Paolo Bricco sul Sole 24 Ore Jindal: «Ecco i nostri piani per l’Ilva di Taranto e per l’Italia»  riporta una intervista a Sajjan Jindal Presidente della Jindal South West dalla quale si evince come questo Presidente sia quasi “innamorato” dell’ILVA. Siamo sorpresi che l’autore dell’articolo non abbia approfondito a livello economico quali possano essere i risvolti quali/quantitativi della proposta/offerta di questo Gruppo.  Nell’interesse dei Lavoratori del territorio jonico riportiamo quanto di seguito auspicando che il Governo Centrale possa trarre giovamento da quanto qui di seguito: La Jindal Steel and Power annovera 14.221 dipendenti sparsi tra Africa, India, Oman e Australia, i soli dipendenti in India sono  7.189, il fatturato TOTALE delle attività del Gruppo è di 3 miliardi di USD  con un ritorno netto di 280milioni di USD1. La società è quotata alla  Bombay Stock Exchange (India)  e NON sui mercati internazionali e risulta essere stata coinvolta in “presunte” truffe in India, .Bolivia e Mozambico2. La capacità produttiva di acciaio è di 6.5 milioni di tons  tra India e Oman.  Un articolo di Domenico PALMIOTTI (Gazzetta del Mezzogiorno) per il Sole 24 ore dell’11 ottobre 2016 indica una produzione ILVA di 5/6 milioni di tons che corrisponde al totale di Jindal con gli impianti in India e Oman.. Non sarà che gli esuberi afferenti i Lavoratori dell’IL VA di Taranto siano stati richiesti al Governo da qualcuno? Come sia possibile a questo Gruppo gestire ILVA non è dato sapere, quali possano essere le capacità è altrettanto oscuro, quale sia il piano industriale che dovrebbero presentare alle Organizzazioni Sindacali e al Governo è altrettanto oscuro. In coerenza con il Dettato Comunitario pretendiamo di essere informati su quale sia il valore aggiunto rappresentato da questo “investitore”, perché il territorio jonico debba consentire questa apertura, quali sono le assicurazioni “fondate” sulla tutela dell’occupazione e chiediamo inoltre che il tutto sia inviato a S.E. il Prefetto della Città di Taranto con il quale programmare un Tavolo Inter istituzionale al fine di rendere edotti tutti i Cittadini della bontà dell’operazione e della tutela occupazionale anche se una società che ha avuto un profitto di 280 milioni di USD riesce difficile immaginare come possa rendere disponibili in forma “liquida” oltre un miliardo di euro (promesso). 

Chiudo questo mio intervento con un pensiero a Massimiliano LATORRE e Salvatore GIRONE.