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Venerdì, 04 Ottobre 2013 06:56

TARANTO - L’AUMENTO DELL’IVA , UNA IATTURA PER L’ECONOMIA PROVINCIALE. PREOCCUPATA CONFCOMMERCIO In evidenza

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L’aumento dell'Iva dal 21 al 22%, preoccupa fortemente il sistema Confcommercio che contro il provvedimento è scesa in campo su tutto il territorio nazionale, allertando le sue sedi regionali e provinciali dove nei mesi scorsi sono state avviate iniziative varie di sensibilizzazione e numerose raccolte di firme. “Il provvedimento – commenta il presidente provinciale di Confcommercio, Leonardo GIANGRANDE- sembrava essere scongiurato con un decreto che il governo aveva approntato nei giorni scorsi e che poi, a causa della crisi politica è sfumato. Purtroppo dobbiamo prendere atto di quanto grande sia ormai la distanza venutasi a creare tra la classe politica italiana ed i problemi reali del Paese. Nella provincia di Taranto, l’'aumento dell'Iva potrebbe provocare nei prossimi mesi la chiusura di altre imprese commerciali con la conseguente perdita di posti di lavoro. I dati erano già drammatici (899 imprese cessate nel commercio, servizi e turismo nel 1° semestre 2013 ), questi nuovi aumenti -dall’Iva alla Tares, all’addizionale Irpef- incideranno ulteriormente sui consumi e di conseguenza sulla possibilità di sopravvivenza stessa delle imprese. E’ un cane che si morde la coda: la recessione comporterà un calo dei consumi, si calcola di non meno del 7%; se nel solo capoluogo in sei mesi abbiamo perso nel nostro settore 321 imprese, non osiamo pensare allo scenario dei prossimi mesi.” Sul piano pratico non è da sottovalutare l’effetto boomerang di certi consigli elargiti in modo sconsiderato da alcuni (per fortuna pochi) rappresentanti di associazioni di tutela dei consumatori che incautamente richiamano all’ordine i commercianti, invitandoli a non assumere comportamenti scorretti. “Innescare un clima di sospetto è di quanto più negativo possa esservi oggi –commenta Giangrande- è ovvio che l’imposta sul valore aggiunto colpisce ogni fase della produzione, pertanto incide su tutti i costi della filiera; vorrei vedere però quanti sono i commercianti che in un momento come questo si mettono ad aumentare in men che non si dica i prezzi, con l’alibi dell’Iva! E allora evitiamo di dire cose insensate e di ergerci a paladini del nulla
Ultima modifica il Venerdì, 04 Ottobre 2013 07:03
Giornalista1

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