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Giornale di Taranto - TURISMO - L'Antitrust boccia il decreto "Siti speciali". Confguide: "Limitano l'attività e la concorrenza delle guide turistiche italiane"
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Martedì, 10 Gennaio 2017 19:08

TURISMO - L'Antitrust boccia il decreto "Siti speciali". Confguide: "Limitano l'attività e la concorrenza delle guide turistiche italiane" In evidenza

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L’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, nota come Antitrust, è l’autorità amministrativa indipendente che, tra i suoi compiti, vigila contro abusivi, atti e intese che possano ledere o restringere la concorrenza. È stata pubblicata ieri, 9 gennaio 2017, sul bollettino n. 48/2016 dell’Autorità, la segnalazione al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con la quale il Garante ha evidenziato la pericolosa restrizione della concorrenza delle guide turistiche italiane derivante dalla prossima attuazione dei decreti ministeriali per i c.d. “siti speciali”. L’abilitazione alla professione di guida turistica si ottiene superando uno specifico esame espletato dalle Regioni, ma ha validità sull’intero territorio nazionale da quando, con la legge n. 97/2003, l’Italia si è dovuta adeguare alle direttive comunitarie in materia di libera circolazione delle professioni, riconoscendo però al Mibact la possibilità di individuare “siti di particolare interesse” per i quali occorre una specifica abilitazione. Con i decreti ministeriali del 7 aprile 2015 e del 11 dicembre 2015 il Mibact ha rispettivamente individuato i c.d. “siti speciali”, elencati per Regione e Provincia, e la procedura d’esame per conseguire l’abilitazione necessaria per svolgere le visite guidate all’interno dei siti speciali esclusivamente nell’ambito regionale in cui ha sostenuto la prova.  Accogliendo le osservazioni avanzate dalle associazioni di categoria, il Garante ha quindi rilevato che tale procedura, di fatto, reintroduce nuovamente e in contrasto con le norme sulla concorrenza un’abilitazione valida a livello locale. Inoltre, è assolutamente sproporzionato e impensabile un elenco che annovera 3.000 siti speciali, ricordando che già nel 2014 la Commissione Europea, nel corso di una procedura di infrazione contro lo Stato italiano, aveva valutato negativamente un altro elenco in cui erano inseriti 2.500 siti culturali.  

 

“Confguide segue con estrema attenzione questa vicenda – dichiara Giovanni Colonna, presidente di Confguide Brindisi e Taranto, federazione nazionale delle guide turistiche e degli accompagnatori turistici di Confcommercio – esprimendo da sempre forti riserve sul profilo della guida specialistica e, ancor più, sull’eccessiva portata dell’elenco dei siti speciali individuati dal Mibact in accordo con le Regioni”. In Puglia sono 135 i siti speciali, di questi 15 in provincia di Brindisi e 21 in provincia di Taranto. Nella sola città di Taranto i siti speciali sono il Castello Aragonese, la Cattedrale, il Museo Archeologico,  l’ipogeo delli Ponti e l’area archeologica di Largo san Martino, il parco urbano di Collepasso, Solito e Corvisea, le tombe a camera e la necropoli di via Marche, quest’ultimi ancora non fruibili. Nella provincia l’elenco include a Martina Franca il Palazzo Ducale e la Basilica di San Martino, a Massafra e a Mottola le chiese rupestre oltre al Santuario della Madonna della Scala a Massafra e al villaggio rupestre di Petruscio a Mottola, a Grottaglie il Castello Episcopio di Grottaglie, attualmente chiuso perché dichiarato inagibile, a Laterza la Cantina Spagnola, un sito di proprietà privata  ora non fruibile, e il Museo della maiolica, che espone una preziosa collezione privata che è concessa in prestito, a Leporano il Castello, chiuso ai visitatori per restauri in corso, e il Parco archeologico di Saturo, sulla quale pesa una convenzione sulla gestione in scadenza, a Manduria il Parco archeologico con Fonte pliniano e mura messapiche, del quale nel 2017 non si conoscono ancora tempi e modi di apertura, custodia e vigilanza. “È evidente che per esercitare la professione di guida turistica a Taranto e provincia sarà indispensabile l’abilitazione specialistica – conclude il presidente Colonna – mentre la maggior parte dei siti speciali e non solo resta inaccessibile o senza una gestione affidale e duratura, improponibile quindi per azioni di promocommercializzazione. Il tutto in un contesto degnissimo del Far West in cui non  vi sono controlli di nessun genere e vige  quindi soltanto la regola del più forte: uno scenario dichiaratamente in contrapposizione con tanti, forse troppi e inutili, buoni propositi ovunque sbandierati”.